La rugiada del mare: il Rosmarino

Secondo un’opinione condivisa, il suo nome latino “Rosmarinus” potrebbe derivare dall’associazione delle parole ros e maris, con il significato di “rugiada del mare”, in riferimento al fatto che queste piante vivono in prossimità del mare.

Il rosmarino è un’erba aromatica piuttosto comune ed essenziale, tra le più utilizzate.

Dal punto di vista scientifico, si tratta di una  pianta arbustiva sempreverde che cresce  prevalentemente nelle zone mediterranee, specie nel Sud Italia. Appartiene alla famiglia  delle Lamiaceae e il suo nome tecnico è  Rosmarinus officinalis. 

Gli usi del rosmarino sono molteplici: in cucina come insaporitore di zuppe e minestre, ma anche di carni e di pesce; negli spazi chiusi viene usato come repellente per insetti e purificatore per ambienti; nella cosmesi come ingrediente per creme e impiegato per bagni rilassanti e tonificanti; in farmacia il suo olio essenziale ha proprietà stimolanti per il trattamento di contusioni, dolori articolari e muscolari, reumatismi e torcicollo. È un ottimo stimolante e antispasmodico. E’ spesso utilizzato in caso di ritenzione dei liquidi, contro la cellulite, vene varicose, calvizie, forfora, capelli grassi, sfibrati o deboli, alopecia, punti neri, pelle impura.

Guardando la sensorialità di questa pianta, spiccano subito le foglie color verde smeraldo dalla forma lanceolata e affilata. I   fiori sono piuttosto morbidi e di color bianco tendente al violaceo. Ha un sapore  leggermente piccante, invece il suo odore ricorda quello dell’incenso, una fragranza specifica utilizzata durante le cerimonie.

Miti e leggende

Il fascino e la popolarità del rosmarino, sono stati accresciuti nel tempo da vari miti e leggende. Tra i più famosi, c’è indubbiamente quello narrato da Ovidio nelle “Metamorfosi”. Ovidio racconta la storia di una fanciulla, Leucotoe, figlia del re di Babilonia, che viveva segregata nel palazzo reale per volontà paterna. Un giorno, il dio Apollo entra di nascosto nella sua stanza e i due si innamorano.  Una ninfa, di nome Clizia, rivela l’accaduto al padre della ragazza, che si infuria talmente tanto con la figlia da farla seppellire viva per punizione. Allora Apollo, illumina la tomba dell’amata e i suoi raggi penetrano talmente in profondità da trasformare il corpo di Leucotoe nella pianta di rosmarino.

Un’altra leggenda narra che nel 1370 la regina Isabella di Ungheria, all’età di 72 anni, soffrisse di terribili dolori reumatici. La notizia si era diffusa ed era giunta alle orecchie di un alchimista, il quale si  mise prontamente all’opera e creò un’acqua distillata di rosmarino. Recatosi dalla regina, le presentò la miracolosa fragranza, assicurandole che le avrebbe donato una singolare bellezza, guarendola dai suoi dolori. Sebbene scettica, la regina iniziò a cospargersi con l’acqua profumata tutti i giorni, accompagnando il rituale con accorate preghiere. Dopo poco tempo la sua salute migliorò, ma la cosa più sorprendente fu la ritrovata bellezza che le conferì un aspetto incredibilmente giovanile e avvenente.

Alice Santoro

Claudia De Filippis