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Come gestire un blog sull’Erasmus+? Giuseppe Ritucci lo spiega alla redazione del Mattioli’s Chronicles

Foto di Benedetta Cicchillitti

Il 2022 ha segnato per il Polo Liceale “Raffaele Mattioli” uno straordinario successo negli scambi Erasmus+, con decine di studenti che hanno avuto la possibilità di recarsi in un Paese europeo alla scoperta di nuove culture e altrettanti che hanno avuto modo di conoscere ragazzi di delegazioni straniere accolte a scuola. La progettualità Erasmus+ è destinata solo ad aumentare e ad espandersi, ma per gli studenti coinvolti nei progetti “EACiti – European Active Citizenship” e “My Biggest Dream – Better World” è il momento di raccontare e condividere la loro esperienza per far sì che l’Erasmus+ non rimanga strettamente personale ed esclusivo, bensì una risorsa e un motivo di arricchimento anche per altre persone.

Così, nel corso del Festival della Scienza Ad/ventura, martedì 17 gennaio il giornalista di Chiaro Quotidiano Giuseppe Ritucci ha incontrato i redattori del Mattioli’s Chronicles in un incontro dal titolo “Accordi in blog: la corretta gestione di un blog di progetto”, organizzato dalle docenti Carla Orsatti e Giovanna Santangelo con l’obiettivo di fornire una guida da seguire nella realizzazione di un blog in cui raccogliere post e materiali degli scambi sia in entrata che in uscita, a partire dai progetti già in corso e poi da consolidare e sfruttare per tutti i prossimi.  

Ritucci ha aperto il workshop definendo cos’è un blog (in opposizione ad altri mezzi di comunicazione, come ad esempio comunicazioni di organi ufficiali) e qual è il suo obiettivo: in questo caso specifico, la parola chiave è disseminazione, parola adoperata negli stessi materiali ufficiali Erasmus+, cioè è importante dare visibilità ai progetti portati avanti dalla scuola, per far conoscere le attività svolte al territorio e anche come possibile orientamento per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado.

Quando si apre un blog, oltre ad avere ben chiaro in mente l’obiettivo, bisogna ovviamente anche conoscere bene il progetto, avendo in mano tutti i materiali raccolti durante lo scambio Erasmus, e soprattutto definire e stabilire il pubblico di riferimento, cioè i destinatari dei post del blog, per poterlo conoscere e studiare: non solo coetanei, studenti più giovani e professori, ma è fondamentale anche la disseminazione territoriale, perché gli scambi hanno sempre al loro interno momenti di conoscenza del territorio ed è importante che anche le persone lontane dal mondo della scuola siano a conoscenza dell’internazionalità che la città assume grazie all’Erasmus.  

Allora, una volta delineati questi aspetti, il blog è pronto per partire, e Ritucci ha consigliato ai giovani redattori una scaletta da seguire: si parte dalla presentazione del progetto, cioè l’abstract, e, dopo la selezione di testi, foto, video e altri materiali, si arriva al racconto dell’esperienza, da suddividere per argomenti, tutti da contestualizzare. Uno scambio è fatto di luoghi da scoprire e ammirare, di culture da conoscere e osservare, di cucine da assaporare, di attività ed eventi, ma soprattutto di persone, con cui si stringono legami duraturi anche se ci si sta insieme per poco tempo: questo è quello di cui bisogna parlare nel blog, per far appassionare il lettore e invogliarlo a leggere il racconto dell’intero scambio. Il tutto, come previsto dalle linee guida dell’agenzia nazionale, da redigere o tradurre in inglese, per consentire una diffusione europea.

Con le indicazioni e i consigli di Giuseppe Ritucci, che si è poi concentrato in maniera generale su alcuni aspetti tipici del giornalismo, tra cui la scelta dei titoli e il tono più o meno personale da dare agli articoli, si è costituito un gruppo di interesse all’interno della redazione che si occuperà del blog. Blog che, già presente sul sito della scuola, a breve diventerà attivo con il caricamento dei primi articoli per raccontare un anno di Erasmus e tutti quelli che verranno.  

Simone Di Minni