RicercAlCubo: tutte le facce della ricerca sul cancro

Il 17 gennaio, alcune delle classi del nostro Polo Liceale hanno partecipato al convegno “Ricerca al cubo” organizzato dalla AIRC e tenutosi nel Polo Bibliotecario Comunale “R. Mattioli”.

Ma cos’è l’AIRC?

L’AIRC è una associazione che si occupa di finanziare ricercatori i quali si adoperano per far sì che la ricerca, legata al cancro, progredisca. I ragazzi, quindi, raccolti intorno ad un imponente cubo nero, colore simbolo dell’ignoranza e della negatività, sono stati invitati a prendere dei tasselli del cubo affinché, alla fine del percorso organizzato, le conoscenze acquisite potessero portare loro uno spiraglio di luce nel buio dell’ignoto. Divisi in gruppi, sono state visitate da loro quattro diverse postazioni, ognuna avente il compito di raccontare delle storie. Ad esempio quella di Henrietta Hacks, donna afroamericana colpita da un grave tumore. Lo studio sulla Hacks è stato utile alla ricerca per comprendere l’entità del problema e trovare un vaccino contro il tumore; oppure Percivall Pott che, nel 1700, ha scoperto la causa del cancro che colpiva molti spazzacamini; o ancora Alexander Fleming che ha dato vita al primo antibiotico.

Tuttavia la ricerca è giunta a concludere che, oltre ai virus e ai fattori esterni, ce ne sono molti altri di “incidenti” che sono più vicini alle nostre realtà. Il fumo, il sole nelle ore più calde, l’alcool, la predisposizione ereditaria, sono tutti questi altri agenti che, se combinati insieme, possono portare ad una mutazione del DNA e all’impazzire delle cellule, in altri termini, al cancro. Tutte queste conoscenze sono state poi riportate in uno schema che ha mostrato quanto i ragazzi hanno appreso e, cosa più importante, ha evidenziato che le ricerche attuali possono essere compiute solo grazie alla solida base delle ricerche passate, molto spesso scoperte in modo casuale proprio come quella di Fleming.

Oggi, allora, quali sono le sfide dei ricercatori?

Sicuramente l’immunoterapia che sfrutta il sistema immunitario, cercare di fermare il cancro prima della sua manifestazione e il perfezionamento delle medicine. Alla fine dell’interessante percorso, è tornato protagonista il tassello del cubo servito per riempire un puzzle “che presenta, al di là del logo AIRC, la conoscenza che abbiamo ad oggi nei confronti delle malattie oncologiche, che studiano i tumori, progredita negli anni più di quanto ci aspettassimo.”

 

Giulia Tiranno