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“Sapere per sognare”: come non avere paura del futuro, con l’ingegnere Giuliano Di Giacomo

Foto di Ilaria Sputore
Foto di Ilaria Sputore

Il 24° festival della scienza Ad/Ventura prosegue con interessanti incontri svolti anche al di fuori delle mura scolastiche. Il 18 gennaio, presso la Sala Aldo Moro, i ragazzi hanno avuto l’onore di ascoltare la testimonianza dell’Ingegnere aerospaziale Giuliano Di Giacomo, ex studente del Polo Liceale R. Mattioli di Vasto. Tema della conferenza: “Sapere per sognare”, un progetto originale che abbraccia sia il mondo studentesco sia quello docente. A tal proposito, uno dei punti discussi dall’ingegnere, ha proprio il compito di osservare da vicino l’importanza di fondare un rapporto di comunicazione tra allievo e insegnante. Quest’ultimo, infatti, possiede un’enorme responsabilità in quanto, l’atteggiamento con il quale il ragazzo si pone nei confronti della materia, è influenzato da come l’insegnante presenta la materia stessa.

L’ambito del metodo di approccio allo studio è stato poi ripreso grazie al concetto di “diversità”:  siamo tutti concretamente diversi da qualsiasi altro individuo e il classico approccio è, per alcuni, insufficiente. Questo ha scaturito domande interiori e consapevolezza del fatto che probabilmente è il metodo utilizzato a non essere adatto alla propria persona. La classica frase: “non sono portato per questa materia” è forse solo una “scusa” per trovare giustificazioni, per essere meglio compresa dal nostro intelletto.

Foto di Sara Prencipe

L’attenzione si è poi spostata su una delle parole che compongono il titolo: sognare.

È risaputo che l’età adolescenziale è sicuramente quella degli interrogativi, delle incertezze, della paura del futuro, ma anche della voglia di conoscerlo e di sognare. Spesso però si tende ad escludere a priori la possibilità che un sogno possa realizzarsi, perché sembrano esserci troppi ostacoli tra noi e l’obiettivo. “Che cosa c’è tra voi e il vostro sogno?”. A questa domanda sono stati scossi molti animi che probabilmente stavano già accantonando l’idea di fare un tentativo per raggiungere il loro sogno più grande. La paura del fallimento, della delusione, di non essere all’altezza, fa sì che si indietreggi davanti alla possibilità di realizzare un proprio sogno. Inaspettatamente, invece, uno dei consigli del relatore è stato proprio quello di imparare a sbagliare, prendendo consapevolezza dei propri limiti trasformandoli in punti di forza.

 

Lucrezia Stampone