Pensando a te, Anne…

La storia di Anna Frank e della sua famiglia la conosciamo praticamente tutti.
 
Anna è una ragazza ebrea di 13 anni, vissuta durante il periodo delle leggi razziali.
 
Anna, a causa di queste leggi, per non essere catturata dai nazisti, si è dovuta nascondere insieme alla sua famiglia nel retrocasa, dietro l’ufficio di suo padre.
 
Insieme alla famiglia di Anna, si rifugia anche la famiglia Van Pels e Fritz Pfeffer.
 
Otto Frank, padre di Anna, impose delle regole per non essere scoperti: si poteva fare rumore e parlare solo nell’ora di pranzo, quando tutti i lavoratori erano a pranzo e dopo le cinque di pomeriggio quando i lavoratori tornavano a casa dopo le giornate di lavoro.
 
L’unico contatto con il mondo esterno lo avevano con la segretaria che lavorava nell’ufficio del padre, Miep Gies. Miep Gies, non portava solo da mangiare alle famiglie, ma portava anche tutte le informazioni sulla guerra e su quello che succedeva all’esterno di quel retrocasa.
 
Anna aveva l’unico momento di tranquillità e sfogo quando saliva nella soffitta, dove riusciva a guardare fuori e a scrivere il suo diario, regalo della sua famiglia per il suo compleanno dal quale non si è mai separata.
 
Dal 1942 Anna e la sua famiglia, i Van Pels e Pfeffer si erano nascosti riuscendo a sopravvivere con quello che Miep Gies riusciva a portargli e senza farsi scoprire, fino al 4 agosto 1944 quando vennero tutti arrestati e portati nei diversi campi di concentramento.
 
Purtroppo morirono tutti, tranne il padre di Anna, Otto, ed è proprio grazie a lui che noi abbiamo tutte queste informazioni, grazie a lui e al diario scritto da Anna durante tutto il periodo in cui si sono nascosti.
 
Quel diario è stato per Anna come una migliore amica alla quale raccontava le sue giornate, belle o brutte, i suoi pensieri e le sue emozioni.
 
La storia di Anna e della sua famiglia mi ha fatto pensare a quanto possa essere inumano vivere per diversi anni, avendo la continua paura di essere scoperti, e alla forza che hanno avuto tutte le persone che come loro si sono dovute nascondere da queste persecuzioni e anche al coraggio che hanno avuto le persone che in quel periodo hanno nascosto e aiutato gli ebrei in un periodo così difficile.
 
Alice Rebuffo
Classe 3G SMS D’Azeglio
IC Molassana e Prato – Genova