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Madame Bovary, il grande romanzo francese travagliato dalle passioni

Madame Bovary rappresenta un grande classico francese della letteratura realista del 1800, importante per la storia della letteratura di tutti i tempi.

Paradossalmente, nonostante il tempo in cui è stato scritto, è ancora un romanzo fortemente apprezzato e consigliato.

Un particolare poco conosciuto di questo romanzo è la presenza di un fondo di verità nella storia; infatti, Madame Bovary prende spunto da una vicenda di cronaca del tempo, dall’autore romanzata e approfondita fino a raggiungere la storia drammatica, travolgente ed appassionante che conosciamo oggi.

Il romanzo è diviso in tre parti, ognuna di esse racconta una fase della vita della protagonista e di suo marito, Emma e Charles Bovary. La prima parte descrive la giovinezza fino ad arrivare alle nozze della coppia, tema che prosegue nella seconda suddivisione con l’arrivo della figlia e il trasferimento a Yonville, un villaggio della Normandia; il romanzo si conclude con il disastroso declino della signora Bovary.

Flaubert scrive la storia verosimile di una donna insoddisfatta di sé, dei suoi averi e di suo marito, un uomo premuroso ma superficiale, che non si accorge dei disagi dell’amata in un’ambiente di provincia. Emma è ambiziosa e sognatrice, le sue aspirazioni sono confermate anche dalle sue letture “rosa” che la portano a credere che solo l’amore, come quello descritto nei romanzi, può portarla alla felicità. Persuasa da quest’idea, Madame Bovary cerca il piacere in altri uomini, rincorrendo, senza riuscirci, un amore idealistico.

Riuscirà Emma a trovare finalmente la felicità o sarà sopraffatta da una vita di inganni e delusioni?

“L’amore, pensava, doveva manifestarsi di colpo, esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza come uno sciame di  foglie e risucchia nell’abisso l’intero cuore.”

Madame Bovary è stato protagonista del primo e più clamoroso caso di censura applicata su un’opera moderna. Flaubert fu citato in giudizio dall’avvocato Ernest Pinard, con l’accusa di oltraggio alla morale pubblica e religiosa e di violazione del buon costume, inoltre Flaubert avrebbe dipinto il curato come un uomo ridicolmente ottuso e avrebbe parlato troppo apertamente di relazioni adulterine, istigando le lettrici. Gustave Flaubert metteva a nudo la più grande ipocrisia della borghesia, ovvero che le famiglie fossero felici e che ogni donna fosse una moglie ideale solo perché quello era il suo compito. Dopo vari processi l’autore fu assolto e il suo romanzo venne diffuso riscuotendo un grande successo.

Madame Bovary è un’opera immortale che racconta una verità semplice conosciuta da tutti e, proprio per questo, non pronunciabile.

 

Giulia Piccirilli