Due vite è la canzone vincitrice della 73esima edizione del Festival di Sanremo. Primo posto indiscusso che gli spettatori si aspettavano già dalla prima serata.
La canzone è stata scritta da Davide Petrella (anche noto come Tropico) in collaborazione con Davide Simonetta e lo stesso Mengoni.
Il brano è un invito a vivere intensamente ogni attimo, compresi quelli di apparente monotonia, come se fosse l’ultimo. Racconta la vita complicata e intrecciata a due, attraverso episodi di vita quotidiana di coppia.
In questa canzone si possono riconoscere due chiavi di lettura: uno onirico, ricco di immagini e segni legati all’inconscio ed un uno formato da scene autobiografiche e realistiche.
Nella notte si accende in ognuno di noi la parte più emotiva e si rivelano anche le paure più nascoste, a differenza del giorno, in cui la nostra mente riesce a vincere o mascherare paure ed ansie, funzionando come una macchina perfetta.
“Siamo i soli svegli in tutto l’universo”
Secondo molti, Due vite potrebbe parlare non solo di una relazione fra due persone distinte, ma anche di una più intima, quella con sé stessi. Marco ha più volte affermato di soffrire di un disturbo, il dismorfismo, che porta le persone a concentrarsi eccessivamente su una specifica parte del loro corpo, l’artista ci ha ricordato varie volte di quanto una terapia psicologica sia essenziale e non qualcosa di cui vergognarsi.
La canzone è un invito ad affrontare la vita senza rimpianti e senza pensare a cosa dovremmo o vorremmo essere, vivendo un viaggio fatto di incontri con noi stessi e con gli altri, ricordando che solo noi sappiamo la reale verità del sentimento che stiamo vivendo.
Giulia Piccirilli
