Come le città definiscono una persona

La città è simbolo della complessità e della diversità umana  

di Stefano Ribaldone e Nicolò Timossi, 1d

Grazie al progetto “Piccoli Maestri” il 17 Febbraio la classe 1d dell’indirizzo umanistico ha incontrato lo scrittore e critico teatrale Graziano Graziani, noto anche come conduttore radiofonico di “Fahrenheit”. Accompagnati dalla sua voce autorevole e coinvolgente gli studenti hanno appreso come la realtà può essere vista da diverse prospettive, attraverso la lettura e comprensione di alcuni passi del romanzo “Le città Invisibili” scritto da Italo Calvino.

Il romanzo si articola in brevi descrizioni di città esotiche, immaginarie, fiabesche, che potrebbero essere città del futuro o essere luoghi di un passato lontano, in cui possiamo però ritrovare qua e là scorci  e sensazioni che ci riportano alla nostra vita reale, alle nostre città.

L’idea che scaturisce dalle descrizioni è di un grande disordine, di una moltitudine di persone, immagini e di sensazioni, apparentemente una confusione infernale molto lontana dall’immagine “ordinata “ di una città ideale. La città non è semplicemente un luogo fatto di strutture ed edifici, ma è frutto delle persone con le loro storie, i loro intrecci, la loro memoria. La città è anche luogo di incontro e di nascita di racconti, elementi fondamentali per l’uomo. Secondo Calvino la morte dell’uomo non consiste infatti nel perdere la vita bensì nel non riuscire ad essere compreso e non poter comunicare.   

La riflessione che possiamo trarre da questo incontro è che la realtà in cui viviamo ad uno sguardo attento rivela infiniti particolari, “cose invisibili”,  ma il suo disordine è anche una “ricchezza”. Ogni realtà è diversa, ogni città è diversa e questo influenza il nostro modo di vivere, la nostra educazione e la nostra personalità.

Spesso giudichiamo le persone dalla loro provenienza perché le identifichiamo con la realtà in cui vivono e quando la loro realtà è molto diversa dalla nostra spesso nasce in noi un pregiudizio.

La diversità dovrebbe essere invece sempre vissuta come un valore.