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Io, te e il mare: il libro di Marzia Scignano sul primo vero amore e la sua essenza

“Io, te e il mare”, con una delicata unione di prosa e versi, è il primo libro di Marzia Scignano che ha come protagonisti l’amore, anzi il primo amore, e la sua essenza.  
Al suo interno è raccontata la storia di due adolescenti che, per caso, si sono prima trovati, poi riconosciuti, amati, scoperti, ed anche feriti.

Perché, come afferma l’autrice nelle sue righe, quando si è ragazzi e ci si ama, si può davvero tutto, persino regalarsi il mare
È proprio il mare lo sfondo principale della loro storia d’amore, dove ogni cosa bella comincia e dove i due hanno iniziato ad appartenersi; metafora perfetta di quell’esplosione di emozioni che senti dentro quando ti innamori davvero per la prima volta.

Non è forse vero che quando stai male e lo hai davanti, scopri che il mare, da solo, è in grado di curarti il cuore e farti stare meglio anche solo per un istante? Non è forse vero che, persino quando ti tramortisce con le sue onde, è talmente bello che proprio non riesci a concepire che potrebbe anche farti del male?

“Quando ti ho visto per la prima volta è stato come ritrovare la parte di me che avevo perso, forse, quando ho messo piede in questo mondo. Tu ti sei mai sentito solo al mondo? Diviso a metà, come se ti mancasse qualcosa?”.

La lei di questo racconto ha perso la madre da bambina, sin da prima che imparasse a parlare e sin da prima che imparasse a camminare; ripete e si domanda spesso se è forse questa la ragione per la quale si porta un vuoto enorme nel cuore, per la quale non riesce mai a fidarsi del tutto ed è sempre sommersa dalla paura di rimanere da sola e di non meritare qualcuno al suo fianco.

“Volevi insegnarmi che starti accanto significava sapere di avere un solo posto nel mondo, dove poter essere me stessa nel profondo, e quello che ho imparato quel giorno, quando stretta nelle tue braccia per un momento e basta la fine non mi ha spaventata, è che ogni rosa diventa profumata solo se viene curata”.

È stato il suo primo amore ad insegnarle che c’è un modo per uscirne, che c’è un modo per sentirsi viva e che il sentimento è la sola cosa in grado di riempire tutto ciò che in lei aveva bisogno di essere colmato.

Il ragazzo, più spavaldo e con un carattere complicato, “uno di quelli che devono apparire forte a tutti i costi e se lo sembra un po’ meno allora è un guaio vero, perché chissà chi e chissà quando gli ha insegnato che la vita è una partita di pallone, non devi mai farti buttare a terra perché è più importante segnare piuttosto che provare ad ottenere un calcio di rigore”, all’interno del racconto,  nasconde invece in sé la lotta tra il desiderio di diventare artista e la volontà dei suoi genitori di avere un figlio medico.

Allo stesso modo, è stato lo stesso amore, ad insegnargli che non c’è niente di male a mostrarsi sensibili, e che la vita a volte ti dà la possibilità di trovare qualcuno che sappia farti capire che per essere speciale non serve per forza fare qualcosa di grandioso ed unico.

“Viviamo in un mondo in cui se hai dei sogni, tanta voglia di farcela, e alle cose ci credi veramente, se ti leghi alle persone, se sai emozionarti e addirittura ancora offenderti senza portare negli occhi la minima traccia della solita indifferenza, allora sei tu che sei considerato storto, tu che devi assolutamente fare uno sforzo: arrenderti al cinismo del mondo.”

Insomma, tra le insicurezze, la poca comunicazione, gli imprevisti della vita e la paura che porta ad avere spesso atteggiamenti diversi da quelli che vorremmo, i due si sono allontanati, forse persino persi.

Ma, quando una persona appartiene nel profondo a un’altra smette mai davvero di appartenerle?

«Sapevo che ti avrei perso ma ho iniziato tutto quanto lo stesso perché ho pensato: “Meglio perderlo che non vivermelo affatto.”.»

Sapete, in fondo a volte non è sufficiente la distanza per separare due persone che continueranno a volersi bene per sempre, a volte non bastano gli addii per sentirsi distanti e per cancellare tutti i momenti; perché le persone importanti rimangono per sempre nel modo in cui siamo in grado di guardarci attorno e nel modo in cui continuiamo ad amare.

Pure i due ragazzi erano mare, un mare mai calmo, che distrugge tutto ma che vale sempre la pena guardare, respirare, vivere, anche se fa male, fin che ce n’è. 
Probabilmente non si rincontreranno, o forse lo faranno in un’altra vita, ma una cosa è certa: saranno per sempre, segretamente, l’uno orgoglioso dell’altro.

«Porta a compimento tutti i sogni che hai dentro, e dopo chiamami che voglio dirti: ”Te l’avevo detto.”»

Questo romanzo ha toccato il mio cuore ed ha riacceso i miei ricordi, perché a volte fa bene pensare che è anche grazie a loro se sono diventata così e poi è proprio vero che non è l’età a misurare l’amore che una persona può essere in grado di dare.

Consiglio di leggerlo a chiunque sia innamorato di queste genere di storie e a chiunque abbia bisogno di ritrovarsi in queste parole proprio come me, anzi, anche a chi non si è mai innamorato e crede di non poter mai essere in grado di farlo.

Ilaria Sputore