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Il criminologo Vincenzo Musacchio all’Omnicomprensivo di Larino.

Giovedì 9 marzo così si è rivolto ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado: “Prima o poi dovrete occuparvi della mafia, altrimenti sarà la mafia, purtroppo, a occuparsi di voi”.

 

“Dovete conoscere il fenomeno mafioso e la mafiosità che vi circonda affinché le scelte che farete nella vostra esistenza siano consapevoli e coscienti”. Musacchio si è soffermato in particolare sull’importanza di far riflettere i giovani, spiegare loro i fatti e portarli a ragionare in autonomia. “Con gli slogan non si va da nessuna parte”. Così il criminologo molisano riassume uno dei punti cardine dell’incontro. “La mafia si presenta con giacca, cravatta e la ventiquattrore”. “C’è ma non la vedete”. “Dobbiamo avere la forza e il coraggio di dire che la mafia c’è anche in Molise pur se è una regione a insediamento non tradizionale”. “Ci sono le infiltrazioni e ci sono da oltre cinquant’anni”. “Stare zitti e fare finta di non vedere vuol dire creare il terreno più fertile possibile per le mafie, capaci di approfittare di qualunque abbassamento della guardia, anche nei luoghi più insospettabili, proprio come il nostro piccolo territorio”. La lezione di Musacchio è stata seguitissima con i ragazzi molto attenti soprattutto quando ha riportato alla luce anche le storie di tutti quelli che contro la mafia hanno immolato la loro vita (don Peppe Diana, don Pino Puglisi, Pippo Fava, Peppino Impastato e tanti altri). Molto toccante e partecipato il richiamo ai ragazzi a non fare uso di droghe. “La droga vi uccide senza che ve ne accorgiate, aggredisce il cervello, mina il sistema neurologico e lascia il segno anche quando l’organismo crede di essersi abituato alla sostanza stupefacente”. “Quando la assumete alla vostra età (11/12 anni), i danni sono notevolmente più gravi, poiché la vostra maturazione neuropsicologica non è ancora terminata”. In conclusione Musacchio ha ricordato il suo maestro Antonino Caponnetto. “Una delle persone più intelligenti, buone e umili che abbia mai avuto occasione di conoscere”. Ha ricordato loro, chiudendo l’incontro, proprio una sua frase molto toccante. “Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli. State attenti, siate vigili, siate sentinelle di voi stessi! L’avvenire è nelle vostre mani. Ricordatelo sempre!”.