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Sono un “business angel” e la tecnologia mi ha cambiato la vita

Intervista a Francesco Lato

Di Anna Cugurra 1B

Viviamo in un’epoca nella quale le continue innovazioni tecnologiche stanno modificando la nostra quotidianità e ridisegnando il nostro futuro. Ne parliamo con Francesco Lato, imprenditore e investitore nel mondo delle start-up, al quale la tecnologia ha cambiato la vita.

Ciao Francesco, puoi raccontarci di che cosa ti occupi?

“Mi occupo di aiutare a far nascere nuove aziende tecnologiche, le cosiddette start-up, nelle quali investo. In poche parole, sono un angel”.

Start-up è un termine che sentiamo spesso, puoi spiegare esattamente che cosa sono?

“Spiegato molto brevemente le start-up sono imprese che partono da un problema, cercano una soluzione e quindi scoprono una nuova tecnologia. Capiscono come possono usarla sul mercato e la applicano, con l’aiuto degli investitori”.

Come è nata la tua passione per la tecnologia?

“Ho fatto, come stai facendo tu, il liceo classico e dopo ho continuato con gli studi classici, laureandomi in filosofia. Questo è servito ad aprirmi la mente. Mi piaceva molto la filosofia della scienza, che cercava di capire le origini di questa disciplina. La scienza è un concetto relativamente nuovo, prima c’era la magia. È nata intorno al Seicento con Galileo Galilei, che ha creato la logica della scoperta scientifica e quindi anche le tecnologie.

E questo è molto affascinante perché puoi approcciarti al mondo in un modo diverso, iniziando a vedere ogni fenomeno come fenomeno scientifico: questa mentalità me l’ha data la filosofia.

L’ho applicata subito dopo l’università, lavorando in un’azienda nella quale ci occupavamo di una nuova tecnologia, che permetteva di svolgere operazioni chirurgiche meno dolorose e con molti meno giorni di degenza.

La tecnologia mi ha cambiato la vita”.

Cosa ti attrae del mondo della tecnologia?

“Quello che mi attrae di più è quando una tecnologia può veramente cambiare il futuro. Le start-up devono fare cose gigantesche e tipicamente devono pensare a soluzioni che riguardano problemi che interessano almeno un miliardo di persone”.

Secondo te quali sono i vantaggi e gli svantaggi della tecnologia?

“Tutte le tecnologie hanno sicuramente molti vantaggi e svantaggi.

Facciamo l’esempio delle centrali nucleari che hanno grossi svantaggi perché producono grandi quantità di scorie e comportano molti incidenti sul lavoro. Sempre nell’ambito dell’energia, possiamo parlare del petrolio: sono cento anni che lo usiamo per far funzionare ad esempio auto e aerei però queste energie vengono sfruttate tramite la combustione, cioè vengono bruciate, e creano CO2 o altre sostanze che vengono successivamente disperse nell’atmosfera. Questo sta modificando radicalmente il pianeta e sta creando grossi problemi di cambiamento climatico.

Quando si valutano energie per il futuro bisogna tener conto di tutti questi elementi. Per esempio, l’energia eolica non crea tutti questi problemi, ma ha un forte impatto visivo.

E poi ovviamente ci sono i vantaggi e gli svantaggi economici perché ci sarebbero tante belle tecnologie che si potrebbero usare ma che sono troppo costose e quindi, quando il costo per usare una tecnologia è superiore ai vantaggi che ti dà, oggi non la puoi utilizzare ma magari fra trent’anni sì”.

 Ci sono delle professioni che nel futuro scompariranno a causa della tecnologia?

“Assolutamente sì, anche se bisogna partire dal presupposto che ancora non conosciamo i lavori del futuro perché la tecnologia che starà dietro a quei lavori oggi non è diffusa.

I lavori che spariranno sono quelli più manuali e ripetitivi, cioè tutti quelli che può fare ad esempio un robot addestrato.

Con le auto che cominciano a viaggiare da sole è probabile che i tassisti e gli autisti non esisteranno più.

Molto sta cambiando grazie alla tecnologia dell’intelligenza artificiale, o machine learning, con la quale le macchine imparano da sole e lo fanno molto più velocemente degli uomini. La cosa incredibile e affascinante dell’intelligenza artificiale è che più le macchine fanno, più imparano.

L’intelligenza artificiale impatta anche sui lavori più evoluti; per esempio, riesce a riconoscere le malattie in maniera più precisa e analitica di quanto possa fare un medico.

Da novembre si è diffusa molto una chat dove tutti possono fare delle domande alle quali vengono date tutte le risposte. Alcune persone hanno provato ad usarla per scrivere libri, e ci sono riusciti in pochissimo tempo, circa quattro ore, o articoli. Nel futuro potranno sostituire il lavoro degli uomini perché sono scritte in linguaggio umano, naturale.

 Questo è un esempio di come l’intelligenza artificiale potrà impattare su molti lavori, quindi qualsiasi lavoro verrà fatto in maniera diversa”.

La nostra chiacchierata si conclude con un prezioso suggerimento di Francesco che consiglia la lettura di “2050 Guida (fu)turistica per i viaggiatori nel tempo”. Un libro di Cristina Pozzi, co-fondatrice di Impactscool, dedicato a tutti i curiosi che vogliono essere preparati ad affrontare il viaggio per il futuro.