Cappuccetto Rosso

C’era una volta una bambina molto carina. Tutti le volevano bene, specialmente la nonna, insieme alla quale passava il tempo a mangiare popcorn mentre guardavano la tv.

Un giorno la nonna le regalò una felpa rossa e, siccome i suoi regali erano importantissimi, non voleva mai toglierla.

In paese, visto che teneva sempre su il cappuccio, iniziarono a chiamarla Cappuccetto Rosso.  

La nonna però si ammalò e un giorno la mamma disse alla bambina: – La nonna è debole e malata. Portale questo panino e questa frutta, così si rimetterà in forze. Salutala per me… e mi raccomando: segui la strada del centro e non attraversare il sentiero isolato, altrimenti rischi di finire nei guai.

– Sì, mamma, farò come mi dici – promise la bambina alla mamma, dandole un bacio.

Ma l’ospedale dove stava la nonna era a una mezz’ora di cammino dal villaggio e Cappuccetto Rosso sapeva che prendendo la scorciatoia del sentiero isolato sarebbe arrivata prima.

–  Cosa mai mi potrà succedere? Ho fatto tante volte quel sentiero con mio papà – disse la bambina e iniziò a camminare con passo spedito. 

A un certo punto, proprio nel mezzo del cammino, incontrò un lupo che sembrava quasi la stesse aspettando. Cappuccetto Rosso non ebbe paura, ma non sapeva che quello era un lupo cattivo.

– Buongiorno, bambina – disse il lupo.

– Buongiorno a te – rispose Cappuccetto Rosso.

– Dove vai così di fretta? –

– Vado all’ospedale da mia nonna, perché è malata – .

– E che cos’hai nel cestino? – continuò il lupo.

– Della frutta e un panino così la aiuteranno a guarire – .

– Ma che brava bambina! E dimmi, in quale stanza dell’ospedale è la tua nonna? – .

– Mi sembra la stanza centoquattro – disse Cappuccetto Rosso. 

Tra sé e sé il lupo a bassa voce disse – Questa bambina è proprio ingenua… – poi le disse – Se vuoi ti faccio compagnia fino all’entrata dell’ospedale. Che ne dici? – Cappuccetto Rosso pensò un attimo e poi annuì felice.

Il lupo iniziò a camminarle a fianco, ma sembrava pensieroso e d’un tratto sorrise tra sé e sé. Aveva escogitato un piano diabolico!

Aspettò di arrivare all’entrata dell’ospedale e le disse – Eccoci qua, speriamo di rivederci presto! – . – Grazie mille, signor lupo, a presto – rispose Cappuccetto Rosso. Prima che Cappuccetto Rosso entrasse, le disse: – Ma guarda che bei fiori ci sono laggiù! Non sarebbe bello portare un bel bouquet di fiori alla nonna?  – Cappuccetto Rosso guardò i fiori e, senza perdere tempo, andò a raccoglierne qualcuno per formare un bel bouquet.

Il lupo approfittò del momento ed entrò nell’ospedale. Trovò delle divise da dottore e le indossò, cercò la stanza della nonna ed entrò. La nonna, sentendo la porta aprirsi, chiese – Chi è? – e il lupo disse, mentre chiudeva la porta e abbassava le serrande: – Sono il dottore! – e la nonna disse: – Oh… buongiorno, dottore. Dottore, si sente bene…? – il lupo si avvicinò lentamente alla nonna e… gnam! Se la mangiò in un sol boccone.

Poi indossò i suoi vestiti e i suoi bigodini e si nascose sotto le coperte ad attendere. 

Cappuccetto Rosso, con il suo mazzolino di fiori, entrò all’ospedale e cercò la stanza della nonna. Quando entrò nella stanza era tutto silenzioso ed ebbe una sensazione cupa. Si avvicinò al letto, spostò la coperta e guardò la nonna: aveva un aspetto strano…

– Nonna, che orecchie lunghe che hai! – disse la bambina. – Per sentirti meglio, bambina mia! – rispose il lupo. – E che occhi grossi che hai! – . – Per vederti meglio, bambina mia! – . – Nonna, ma che mani grosse che hai! – . – Per abbracciarti meglio! – iniziò a ghignare il lupo – E che bocca spaventosa che hai! – . – Per divorarti meglio! – e dicendo queste parole mangiò la povera Cappuccetto Rosso. 

Il lupo sazio iniziò a russare così forte che i dottori entrarono in camera per capire cosa succedesse alla nonna. Sollevando il lenzuolo, videro il lupo con il pancione, ma non trovarono la nonna. 

Pensarono che il lupo l’avesse mangiata. Presero una barella, caricarono sopra il lupo e lo portarono urgentemente in sala operatoria.

Il chirurgo afferrò un bisturi, aprì la pancia del lupo e restò sorpreso nel vedere la nonna e anche Cappuccetto Rosso ancora in vita! 

Per dare una bella lezione al lupo, gli riempirono la pancia con tante pietre. Ricucirono la pancia e lo svegliarono. Quando il lupo sì svegliò, si alzò tutto dolorante e con la pancia bella pesante si avviò verso il bosco, gemendo per il male.

Cappuccetto Rosso e la nonna, sane e salve, ringraziarono il dottore per averle salvate.

Cappuccetto Rosso guardò la nonna e si scusò dicendole: – Scusami, nonna, è tutta colpa mia se il lupo è entrato nella tua stanza e ha cercato di mangiarci…  Sono stata una sciocca ad attraversare il sentiero isolato da sola e a fidarmi di un lupo cattivo. Prometto che non lo farò mai più! –

La nonna, visto che Cappuccetto Rosso aveva compreso i suoi sbagli, l’abbracciò forte e la baciò sulla fronte, poi le disse: – Devi sempre ascoltare quello che ti dice la mamma, è solo per il tuo bene -.

Così Cappuccetto Rosso si avviò per tornare a casa, ma, stavolta, passò per il centro evitando il sentiero isolato. 

Testo e disegno di Cecilia Marfisi, I D, Scuola Marconi