FIABE IN INSALATA: Pinocchio e la mela magica

C’era una volta Pinocchio, che viveva in una piccola cittadina con suo padre Geppetto.

Un giorno, mentre Pinocchio e Geppetto stavano pranzando, bussarono alla porta: erano le sorellastre di Cenerentola che, avendo scoperto che Pinocchio prima era un burattino e poi era diventato un bambino vero, erano invidiose, così avevano pensato bene di rapirlo e portarlo al castello.

Quando Geppetto aprì la porta, le sorelle in coro dissero: “Se il tuo burattino è diventato un bambino, pretendiamo di averlo, così potrà dar vita ai nostri oggetti.”

Geppetto ovviamente non era d’accordo e con tono autorevole disse: “Non vi consegnerò mai il mio bambino!”

Le sorellastre si offesero e se ne andarono molto arrabbiate. Mentre tornavano al castello incontrarono  il gatto e la volpe, che dissero: “Ciao, ragazze, abbiamo sentito che volete rapire Pinocchio, noi potremmo aiutarvi.” ”Davvero?” dissero, sempre in coro, le sorelle. ”Certo” rispose la volpe, poi disse:  “Noi conosciamo una strega che ha delle mele avvelenate che fanno addormentare, forse potrebbe fare al caso vostro.”

”Sì ci sarebbero utilissime… dove possiamo trovarla?”

Questa volta parlò il gatto e disse: “La strega vive in campagna, non molto lontano da qui, dovete solo superare la foresta e poi troverete la sua casa.”

“Grazie” risposero le sorelle.

La mattina seguente partirono con una bellissima carrozza. Il viaggio non fu molto lungo e quando arrivarono bussarono alla porta della strega e lei con la sua voce rauca domandò: “Chi siete? E perché siete qui?” Le sorelle dissero: “Buongiorno, noi siamo le principesse, le sorellastre di Cenerentola, e siamo qui per chiedervi una delle vostre mele magiche.”

La strega, senza neanche pensarci troppo, disse: “Sì, ve ne darò una, ma in cambio voglio anch’io Pinocchio”. Le sorelle furono molto felici, però si chiesero come la strega avesse fatto a sapere che erano per Pinocchio. 

Il pomeriggio andarono in giro per la città a cercare Pinocchio, dopo qualche minuto lo trovarono, arrampicato su un albero. Le sorelle lo chiamarono e gli dissero: “Ti abbiamo portato un dono”. Le sorelle gli mostrarono la mela, lui, ingenuo, diede un morso al frutto, poi un altro e un altro ancora, fino a lasciarne solo il torsolo. Dopo pochi secondi la mela fece il suo effetto e Pinocchio cadde in un sonno profondo.  Le sorelle lo caricarono sulla carrozza e partirono per il castello, ma presero una buca e Pinocchio saltò fuori e rimase lì per terra per ore.

Divenne sera e Pinocchio era ancora sotto l’effetto della mela: per fortuna passarono di lì i sette nani, che stavano tornando a casa. Quando lo videro non sapevano come comportarsi, ma poi Cucciolo disse: “Secondo me lo dobbiamo portare a casa, Biancaneve saprà cosa fare.”

E così fecero.  Quando arrivarono, Biancaneve lo vide e anche lei subito non seppe cosa fare, poi lo mise a letto e gli preparò una tisana.

Quando Biancaneve tornò in camera, Pinocchio era ancora addormentato, allora le venne in mente che anche lei aveva mangiato una mela e si era addormentata, così pensò che potesse essere stata la stessa strega ad avergli dato la mela ed il rimedio era una tisana  preparata con le foglie d’acanto, che però era una pianta molto rara da trovare.

Biancaneve andò a letto e la mattina seguente andò da Geppetto a raccontargli l’accaduto e Geppetto decise di partire con lei. 

Così, insieme, partirono alla ricerca delle foglie d’acanto; per arrivare a destinazione però si doveva passare vicino alla casa della strega, così bussarono alla sua porta e Geppetto disse: “Tu, brutta strega, compari così all’improvviso e addormenti il mio Pinocchio!?”

La strega disse: “Sai, mentre tu sei qui a parlare con me, il tuo Pinocchio sta tornando un burattino per sempre, avete solo un’ora di tempo per farlo restare umano, altrimenti non lo vedrai mai più in carne ed ossa.” Biancaneve allora si arrabbiò e le strappò la bacchetta dalle mani e con un incantesimo la trasformò in un  rospo orripilante.

Geppetto si guardò un po’ intorno e poi le vide: erano le foglie di acanto! Allora disse a Biancaneve: “Guarda!  Le ho trovate, sono proprio lì in quel barattolo, le ha sempre tenute la strega.”

Insieme, Biancaneve, Geppetto e la brutta strega, diventata un rospo, tornarono a casa ed andarono da Pinocchio. Gli diedero la tisana appena in tempo e lui si risvegliò.

Al suo  risveglio, Geppetto gli diede il più forte e sincero abbraccio che avesse mai dato, poi  Pinocchio disse che erano state le due sorellastre di Cenerentola ad addormentarlo, così furono arrestate per rapimento.

Alla fine Biancaneve, Geppetto, Pinocchio e i sette nani andarono a vivere tutti insieme… e vissero felici e contenti!

Testo e disegno di Chiara Zampese, I D, Scuola Marconi