Il Gatto con le scarpe da ginnastica

C’era una volta un vecchio capo ufficio che, a causa della sua avanzata età e della sua delicata salute, fu costretto a cedere ai figli alcuni dei suoi beni.

Al più grande cedette la gestione dell’ufficio, al mezzano la sua nuova auto e al più piccolo solo il suo tenero gatto.

Il figlio più piccolo, invidioso, osservando il gatto, disse: “Papà ai miei fratelli maggiori ha regalato l’auto e l’ufficio e a me… questo semplice gatto!“

Il gatto, con stupore del ragazzo, rispose: “Guarda che non sono un semplice gatto e, se ti fiderai di me, ti farò diventare ricco!”

“ Sì, certo… come farai?” disse il fratello più piccolo.

“Innanzitutto dimmi il tuo nome” rispose il gatto.

“Mi chiamo Luca” replicò il ragazzo.  

“Ok, Luca, per prima cosa ho bisogno che mi procuri delle scarpe da ginnastica”.

Luca ricordò di averne a casa un paio, che usava da bambino, a scuola, per le lezioni ginnastica, e le diede al gatto.            

Il gatto indossò le scarpe e si allontanò con l’intenzione di andare in un centro commerciale a rubare un paio di telefonini.

Durante la notte il gatto aspettò che le guardie, assonnate, si addormentassero, rubò due telefoni e scappò via.

Il mattino seguente il gatto andò dall’uomo più ricco della città e gli disse, porgendogli i telefonini: “E’ un regalo da parte di Luca!”

“Grazie mille “ disse il ricco signore.

Il giorno successivo il gatto fece la stessa cosa, e la ripeté per altri cinque giorni.

L’ottavo giorno il gatto, passeggiando per la città, sentì delle voci che dicevano che il ricco signore stava facendo un giro con la sua nuova Ferrari accompagnato da sua figlia. Allora il gatto, con le sue nuove scarpe, corse velocissimo da Luca e gli disse: “Vai in piscina e fai finta di affogare, al resto ci  penso io“.

Luca, perplesso, decise di ascoltare il gatto e andò in piscina.

Quando il ricco signore passò vicino la piscina, il gatto cominciò ad urlare: “ Aiuto, aiuto, Luca sta affogando!”

Il signore, vedendo il ragazzo in difficoltà, ordinò alle sue guardie del corpo di aiutarlo e di dargli dei vestiti asciutti. Quando il ragazzo si riprese lo invitò a fare un giro con lui e con la sua affascinate figlia.

Il gatto, osservando la scena, corse vicino ad una delle fabbriche più grandi della città e disse ai dipendenti: “Quando passerà  un ricco signore, a bordo di una Ferrari, ditegli che questa fabbrica è di Luca”.

Quando il ricco signore passò di lì, chiese incuriosito ai dipendenti: “Di chi è questa splendida fabbrica?”

I dipendenti risposero in coro: “E’ del signor Luca!”

Il gatto allora corse alla villa più vicina e cambiò il nome sul campanello scrivendo “Signor Luca”.

Il ricco signore, rimanendo incantato dalla splendida villa, lesse il nome sul campanello e si complimentò con il ragazzo e, osservando che c’era del tenero tra i due giovani, gli permise di sposare sua figlia.

Così, dopo il matrimonio, vissero tutti felici e contenti.

Testo e immagine di Giacomo Colombo, I D, Scuola Marconi