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Italo Calvino protagonista dei Colloqui Fiorentini 2023: “E’ verso la verità che corriamo, la penna e io…”

Si è conclusa la ventiduesima edizione de “I Colloqui Fiorentini“. L’iniziativa ha visto la partecipazione di circa 2500 alunni, provenienti da tutta Italia, che hanno seguito il convegno e i seminari, tenuti da docenti, saggisti e giornalisti tra giovedì 16 marzo e sabato 18 marzo, presso il palazzo Wanny, a Firenze.

di Vittoria Cappeddu, Manuela Mazzotti e Virginia Salustri, 3B.

I COLLOQUI FIORENTINI: UN CONCORSO NAZIONALE CHE COINVOLGE MIGLIAIA DI STUDENTI DA TUTTA ITALIA

I Colloqui Fiorentini, presieduti da Gilberto Baroni, presidente dell’associazione Diesse Firenze, e Pietro Baroni, direttore e docente di italiano e latino, nascono nel 2002 con lo scopo di riscoprire il valore dello studio per l’unità della nostra persona e contribuire all’arricchimento dell’offerta formativa delle scuole italiane, proponendo una didattica e una posizione culturale fondata sull’esperienza quotidiana di insegnamento, criticamente e sistematicamente pensata e verificata. Nelle prime due giornate gli studenti hanno preso parte a diverse lezioni, per immergersi totalmente nella complessa visione della realtà espressa da Italo Calvino nei testi, e discuterne le prese di posizione. Il terzo giorno è  stato dedicato alle premiazioni, sulla base di quattro categorie: la sezione narrativa, che prevede la creazione di un racconto, basato sui temi principali dell’autore; la sezione artistica, che si incentra sull’elaborazione di un elaborato; infine la sezione delle tesine, che si divide in biennio e triennio e mira a sviluppare un’ipotesi d’interpretazione desunta dalla lettura attenta, personale e dialogata del gruppo.

In autunno per la preparazione all’evento e per la creazione degli elaborati, oltre alla lettura individuale di molte opere di Italo Calvino, sono stati necessari degli incontri con i docenti per approfondire la figura dell’autore e per comprendere ogni aspetto della sua scrittura. Dopo questa fase sono state elaborate le tesine e i racconti, da presentare entro la fine del mese di Gennaio. Il liceo D’Oria ha partecipato con diciannove alunni provenienti dalle classi seconde, terze e quinte, seguiti dalle professoresse Alessandra Bertolotto, Laura Dolcino e Cristina Frisone.

Maia Fornaroli e Benedetta Lorenzon, del Liceo “D’Oria” intervengono durante il seminario.

In particolare la prima giornata si è aperta con l’introduzione dei lavori da parte di Mariantonietta Galizia, seguita dall’intervento di Gianfranco Lauretano, docente e poeta, che ha analizzato il tema del Neoralismo, centrale nel “Sentiero dei nidi di ragno“; egli ha spiegato come nell’intero romanzo Calvino cerchi di cogliere il quid di ciò che è avvenuto, e di comprendere l’evento e la definizione di cosa è stata la guerra partigiana. Per fare ciò l’autore utilizza le riflessioni di Pin, un “bambino straordinario che sta di scorcio alla Resistenza“, in quanto non appartiene alla storia, assumendo un ruolo quasi marginale, che ci permette però di comprendere i fatti con gli occhi innocenti di un bambino. Lauretano sottolinea quindi l’esigenza di Calvino di toccare con mano la realtà, senza distaccarsi dai problemi. Nella stessa giornata è intervenuto anche Valerio Capasa, docente e saggista, con “La trilogia, I nostri antenati dimezzati, rampanti, inesistenti: Calvino sta parlando di noi?“. Capasa propone una riflessione sul concetto di essere e sulla completezza umana, aspirazione di tutti gli uomini, che cambia però significato in base all’individuo. L’essere si contrappone all’inesistenza, propria di chi non riesce ad attaccarsi a nulla e che ha come unica funzione quella di esistere. Un ruolo molto importante nel cammino verso la completezza umana è quello della sofferenza e del dolore, che, lasciando una ferita, rendono esperti. Nella seconda giornata Giovanni Fighera, docente, scrittore e giornalista, ha spiegato come Calvino abbia scritto “La giornata di uno scrutatore” come viaggio verso la realtà. Amerigo, il protagonista, parte con un pregiudizio, che si sgretola quando viene a contatto con il mondo del Cottolengo: alla fine dell’esperienza vede le cose diversamente da prima e decide di riflettere su quanto appreso e sulle sue relazioni personali. La seconda giornata si conclude con l’intervento di Fabio Pierangeli, che fa una riflessione su “Palomar“, “il senso unico a cui le parole non giungono“.

In entrambi i pomeriggi si sono tenuti dei seminari tematici. Pietro Baroni, direttore dei Colloqui Fiorentini, con una relazione conclusiva ha aperto la terza giornata, che si è conclusa con le premiazioni. 

I Colloqui Fiorentini sono per noi studenti un’occasione di dialogo e di confronto che ci consente di conoscere noi stessi anche attraverso la lettura di un autore le cui tematiche sono sempre attuali. Il fatto che quest’anno i Colloqui si siano svolti in presenza ha reso quest’esperienza ancora più stimolante: abbiamo avuto infatti l’occasione di conoscere persone provenienti da tutta Italia e di iniziare con loro un dialogo costruttivo su uno scrittore che abbiamo avuto modo di conoscere in questi mesi di studio e di lavoro. La bellezza di questa iniziativa risiede proprio nel fatto che l’incontro con l’autore non è solo volto allo studio “scolastico” ma riesce a diventare  un’occasione di relazione profonda con i nostri coetanei su temi che di volta in volta la letteratura ci ispira. 

Il direttore Pietro Baroni, con Gabriele Coli e Riccardo Olivieri del liceo D’Oria, vincitori insieme ad Elena Papini della XXI edizione dei Colloqui Fiorentini per la sezione narrativa.