Gli animali fantasma

Il regno animale è pieno di fantasmi! Creature, che per sfuggire ai predatori riescono a rendersi trasparenti, fino a diventare quasi invisibili.  Sono presenti sia in ambienti marini che terresti e hanno la capacità di poter modificare a livello nanostrutturale lo strato corporeo più esterno per diventare trasparenti.  Ecco i 5 esemplari più belli:

La Greta Oto, conosciuta anche come farfalla di vetro o farfalla dalle ali trasparenti, è uno degli insetti più belli e affascinanti che esistono in natura. Il 75% delle ali di questa incredibile farfalla non hanno pigmento e risultano trasparenti e  sembrano assumere i colori dello sfondo. Si tratta di una caratteristica vitale per questa specie, che grazie al mimetismo riesce ad ingannare i predatori.

Ma cos’è che rende le ali di queste farfalle trasparenti?

Fin dalle prime fasi del suo sviluppo, quando la Greta Oto è ancora un bruco, queste farfalle sono prive di pigmento nella loro chitina, senza di esso le ali sono incolori ed, essendo molto sottili, risultano del tutto trasparenti. Ma non è tutto: per mimetizzarsi efficacemente è necessario anche evitare che le ali trasparenti riflettano bagliori che potrebbero attirare attenzioni indesiderate. Per riuscirci, le farfalle hanno sviluppato delle speciali nanostrutture con proprietà anti-riflettenti, e uno strato di ulteriore di “nano pilastri” cerosi che ricoprono le ali, e potenziano ulteriormente l’eliminazione dei riflessi. Questa caratteristica impedisce alla superficie di essere riflettente, aumentando l’illusione di “vuoto” nelle ali.

Le profondità marine rappresentano il luogo ideale per comunicare attraverso la retroilluminazione. E’ noto come i cefalopodi, tra cui calamari, polpi e seppie utilizzino segnali luminosi; queste creature marine possiedono cellule di pigmento chiamate cromofori circondate da muscoli che si espandono e si contraggono, consentendo un’ampia varietà di motivi colorati.

Ne è un esempio il calamaro bioluminescente, ovvero il calamaro gigante di Humboldt (Dosidicus gigas). Una nuova ricerca condotta da Ben Burford della Stanford University e da Bruce Robison del Monterey Bay Aquarium Research Institute (MBARI), suggerisce che questi esemplari utilizzano organi di luce bioluminescenti dai vari colori, più unici che rari. La particolarità sta nel proiettare la luce verso l’esterno, irradiando luce dall’interno del tessuto corporeo e retro-illuminando ogni parte del corpo.

Feuerbach affermava: “siamo ciò che mangiamo”. Ebbene, potrebbe quasi sembrare che l’ispirazione sia giunta dalle formiche faraone, una piccola formica gialla o marrone chiaro (2 mm), quasi trasparente.  Non molto tempo fa, il Dr. Mohamed Babu, di Mysore, un paese situato nell’India del Sud, ha osservato qualcosa di davvero curioso nelle formiche che si muovevano sul pavimento della sua cucina: dopo aver bevuto qualche goccia di latte schizzato per terra, i loro addomi diventavano bianchi. Mescolando diverse varietà di coloranti per dolci con acqua, zucchero e composto gelatinoso, il Dr. Babu ha piazzato diverse gocce di questi mix su fogli di plastica nel suo giardino, aspettando che le formiche trasparenti si avvicinassero e facessero il resto. Questa esperienza ha permesso a Babu di comprendere una caratteristica delle formiche trasparenti: pare infatti che esse preferiscano bere soluzioni dai colori più chiari, come verde e giallo. Le gocce di una tonalità verde più scura o blu, infatti, non richiamavano molte formiche bevitrici. Ancora, il Dr. Babu ha osservato che alcune formiche si spostavano da una goccia all’altra, immettendo nei loro stomaci diverse nuance, che gli conferivano diverse gradazioni, dando vita a formiche arcobaleno.

Un piccolo capolavoro di rana con l’addome trasparente, il cuore e i suoi vasi completamente visibili è stato scoperto nelle foreste amazzoniche dell’Ecuador. Queste rane trasparenti hanno anche la capacità di regolare in qualche modo questa nitidezza, rimanendo visibili durante il giorno e sparendo completamente di notte, quando dormono.

A essere trasparente è il ventre, che permette di vedere tutti gli organi interni dell’animale e che, di giorno, ha un colorito rossastro dato dalla circolazione sanguigna. Di notte, questo colore sparisce e il ventre di queste rane diventa perfettamente trasparente, quindi molto più difficile da individuare per un predatore: si tratta di una strategia difensiva, che permette agli anfibi di scomparire nella boscaglia (e quindi di poter dormire in pace).

Chiara Vinciguerra