A Vasto inaugurata la statua dedicata a Don Milani


Il 28 marzo, a cento anni dalla nascita di Don Milani, fondatore della scuola di Barbiana, è stato inaugurato un monumento in bronzo, ad opera dell’artista Vanni Macchiagodena,  in Via Don Lorenzo Milani, angolo Via dei Conti Ricci. Alla cerimonia erano presenti Bianca Campli Presidente Club per l’Unesco di Vasto diversi rappresentanti della giunta e del consiglio comunale, cittadini e alunni di varie scuole. A rappresentare  il Polo Liceale Raffaele Mattioli, la classe 3A.

E’ imprescindibile ricordare la figura di Don Milani che nacque a Firenze nel 1923, da una famiglia di origine borghese. Dopo aver terminato gli studi ecclesiastici fondò un’associazione senza scopo di lucro chiamata “scuola popolare” con l’obiettivo di dare un supporto fisico e morale a bambini cattolici, atei o professanti altre religioni. Questo suo cosmopolitismo e sincretismo religioso scandalizzarono i cattolici conservatori, ciononostante egli perpetuò i suoi valori ai suoi seguaci nonostante l’opposizione dei conservatori. Fu un prete rivoluzionario per la sua epoca dominata dai contorti pensieri fascisti, omofobi, nazionalisti ed autarchici. Riconobbe e spinse ad accettare le  multi sfaccettature dell’intelligenza istituendo il concetto di “scuola aperta” che, agganciando la conoscenza nel progetto di vita di ciascuno, avrebbe favorito l’emancipazione e l’integrazione del singolo nella collettività.

“E stata inaugurata una statua in bronzo che ritrae un ragazzo simbolo degli ‘ultimi’, seduto su una panchina intento a leggere un libro, a monito della forza di riscatto e di emancipazione della cultura” ha affermato Bianca Campli. “Don Milani – dichiara l’assessore alla Cultura Nicola Della Gatta –  è stato un testimone della cultura a 360 gradi. Ha evidenziato come l’istruzione non sia soltanto uno dei diritti costituzionalmente garantiti ed universalmente riconosciuti ma anche il più importante veicolo del sapere per un’umanità degna della sua natura” .


Sul libro che la statua reca tra le mani leggiamo “I care”, motto intraducibile dei giovani americani che possiamo sintetizzare con ”me ne importa, mi sta a cuore”.
Questo monumento è simbolo di solidarietà, supporto e sostegno allo studio, all’emancipazione, alla realizzazione individuale e collettiva. La cultura e l’istruzione sono le uniche armi degne di salvare davvero l’umanità.

In via dei conti Ricci possiamo sederci accanto a Don Milani,  leggere un libro in sua compagnia, apprezzare la potenza dell’istruzione.
 

Sara D’Annunzio