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L’impatto della tecnologia nel mondo dell’animazione digitale

Intervista a Luca Cantani, della Jellyfish Pictures

Di Alessia Grandicelli 1B

Oggi la tecnologia ha un ruolo fondamentale nelle nostre vite. Non è possibile descrivere il nostro tempo senza parlare di tecnologia, perché essa porta moltissimi vantaggi non solo nella nostra vita quotidiana, ma anche nel mondo del lavoro. Abbiamo chiesto di parlarcene a Luca Cantani, impiegato nella Jellyfish Pictures, che pratica un lavoro strettamente collegato al mondo della tecnologia, quello dell’animatore digitale.

Il lavoro dell’animatore consiste nel dare vita a cose, animali o persone, che non sono realmente presenti, tramite programmi su computer, o tramite sistemi speciali, chiamati controlli, attaccati al corpo che permettono di muovere in digitale parti del corpo.

Molti pensano che il lavoro dell’animatore sia nato con la tecnologia, ma non è affatto così. Oggi è estremamente collegato ad essa, ma all’inizio i personaggi da animare erano disegnati interamente a mano. Questo perché l’animazione è nata nei primi anni del ‘900, prima dei computer e di tutti i programmi che abbiamo oggi a disposizione.

Ma non è necessario andare così indietro per trovare dei cambiamenti. Basta tornare a qualche anno fa per notare delle differenze, anche se piccole. Luca Cantani, che fa questo lavoro da un po’ di anni, ha rivelato che da quando fa l’animatore la qualità è progressivamente migliorata. Inoltre prima solo alcune parti erano animate, ora in alcuni casi è tutto digitale, sfondo compreso.

Potranno esserci ulteriori cambiamenti? Secondo Cantani potrebbero esserci dei miglioramenti dal punto di vista tecnico:  in particolare grazie al  motore rendering, utilizzato nei film e nei videogiochi per finalizzare le immagini. Attualmente il processo di finalizzazione nei film è molto lungo, al contrario dei videogiochi che usano un diverso motore rendering che calcola le immagini in tempo reale, diminuendo le tempistiche e i costi. Cantani crede che se fosse usato lo stesso motore dei videogiochi anche per i film si tratterebbe di un grande passo avanti e non esclude che possa presto accadere.

A questo punto viene spontaneo chiedersi se la tecnologia rappresenti una minaccia per i lavoratori. Abbiamo visto che la tecnologia ha preso velocemente piede nel mondo dell’animazione, siamo partiti con il disegno a mano per arrivare ai computer avanzati. Tuttavia questo non spaventa Luca Cantani che crede che la tecnologia continuerà ad essere solamente un aiuto e non una minaccia. Sostiene, infatti, che alcune cose possono essere fatte solo da noi umani. Ad esempio, se animare un leone richiede un certo procedimento e  determinate indicazioni che non possono essere assimilate e replicate dai computer.

Ma le intelligenze artificiali hanno mai causato gravi problemi all’interno delle aziende che si occupano di animazione? C’è mai stato qualche malfunzionamento o qualche attacco hacker? Cantani ritiene che sia molto difficile che si verifichino attacchi hacker, questo perché tutti i computer aziendali sono ben protetti e si adottano numerose precauzioni. Innanzitutto si fanno molte copie di uno stesso lavoro, per essere certi che non vada perso. In secondo luogo non si può usare il proprio computer, ma bisogna collegarsi a quello aziendale che, nel caso di Luca, si trova a Londra. Sta quindi alla discrezione del singolo non rivelare il progetto fino all’uscita.

La tecnologia è quindi importantissima e non deve essere vista come una minaccia, bensì come uno strumento che affianca e non sostituisce il nostro lavoro.