La paura è una reazione biologica che serve a proteggerci dai pericoli esterni. Questa potente emozione è in grado di sollecitare tutto il corpo per superare la situazione che spaventa.
Ma dove risiede la paura?
Si trova in una regione del cervello chiamata amigdala. Tutte le volte che ci troviamo di fronte ad uno stimolo minaccioso vengono rilasciati ormoni dello stress, si attiva il sistema nervoso simpatico, le pupille si dilatano, il respiro accelera, aumenta la frequenza cardiaca. La concentrazione è fissata sul pericolo che si sta vivendo in quel momento mentre tutto il resto viene accantonato.
Di fronte all’ignoto però, oltre al pensiero di fuga, può esservi anche il desiderio di capire cosa sta succedendo, affrontando anziché evitando la situazione temuta. Ma in generale, le cause della paura dipendono dal significato che noi attribuiamo ad una determinata situazione. Ciò che fa paura a una persona potrebbe non farla ad un’altra, oppure, una stessa paura può variare da un momento all’altro della vita di un individuo.
A seconda dell’età possono emergere o scomparire alcune paure. Nei primi mesi di vita, le paure riguardano rumori e lampi improvvisi, col tempo si manifestano invece quelle dell’altezza o della separazione dalle figure di attaccamento.
Quando i bambini cominciano ad avventurarsi al di là degli spazi abituali, e gli incontri che fanno non sono sempre tra i più rassicuranti, possono comparire altri timori, come quelli per il dottore o per l’acqua.
Con l’emergere dell’immaginazione, dai 3 anni in poi, le paure non riguardano soltanto oggetti e persone reali, ma anche personaggi della fantasia. Compaiono la paura del temporale, dell’oscurità, dei mostri, dei lupi e dei fantasmi.
Tra i 6 e i 10 anni appaiono paure che possono essere più durature, come quelle per i serpenti, i ladri, le iniezioni o l’abbandono da parte dei genitori. Ci si spaventa per i film dell’orrore, si temono gli ospedali, si ha paura di tutte quelle situazioni che non rientrano nelle esperienze abituali.
Tipiche dell’adolescenza sono invece la paura di arrossire, di lasciar trapelare i propri impulsi, di parlare in pubblico, dell’autorità, delle gaffe, degli insuccessi e, talvolta, delle persone dell’altro sesso.
Coraggio e fiducia nascono dalla conoscenza e dalla competenza: un soggetto abituato ai cani impara rapidamente a lasciarsi annusare senza spaventarsi; con una figura di riferimento affianco si impara come tante situazioni, che inizialmente possono suscitare apprensione, non sono affatto pericolose.
Carola Irrigati