• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Vincenzo Musacchio all’Omnicomprensivo di Larino per parlare di bullismo e cyber bullismo.

Vincenzo Musacchio all’Omnicomprensivo di Larino per parlare di bullismo e cyber bullismo.

Due casi al giorno di bullismo e cyber bullismo: sono quelli segnalati alla linea gratuita 114 e al numero 19696 (attive 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno) durante l’anno scolastico 2021/2022. Un dato che preoccupa molto Musacchio. “Siamo di fronte alla punta dell’iceberg rispetto alla reale incidenza del fenomeno”. “Ho riscontrato questi dati anche nei vari incontri tenuti nelle scuole molisane da ultimo il 21 aprile nelle scuole secondarie di primo grado a Larino”. “La scuola, per sua natura, ha una funzione educativa di notevole importanza”. “Deve istruire ma anche insegnare il rispetto dei diritti della persona, tra i quali la dignità, la libertà, il rispetto, la solidarietà”. Nel caso in cui la famiglia non riesca nel suo intento educativo – ha aggiunto il criminologo molisano – la scuola diventa l’ultima spiaggia per riuscire a prevenire e a porre rimedio a manifestazioni che ostacolino i processi di sana convivenza con particolare riferimento proprio alle condotte di bullismo e cyber-bullismo. “Ho detto ai ragazzi che la scuola ha l’obbligo morale e giuridico di attivare adeguate azioni di prevenzione e d’intervento che coinvolgano direttamente i docenti, gli studenti e soprattutto le famiglie”. “Laddove questa prima fase non riesca nel proprio scopo devono attivarsi tutte le misure di sostegno e di rieducazione, avvalendosi anche del supporto dei servizi sociali del territorio, e, quando occorre, persino delle forze dell’ordine”. “Ogni atto aggressivo condotto da un individuo o da un gruppo, ripetutamente nel tempo, contro una vittima che spesso non riesce a difendersi è bullismo ed è un reato punibile con una sanzione anche penale”. “Il bullismo e il cyber bullismo oggi si presentano in diverse modalità: esclusione sociale, diffamazioni varie, diffusione di calunnie, denigrazioni”. “Il pregiudizio e la discriminazione riguardano il sesso, l’etnia, la nazionalità, la disabilità, l’aspetto fisico, l’orientamento sessuale, la bravura”. “Tutto ciò accade anche utilizzando i mezzi elettronici nei confronti di una persona che non si può difendere ed è ampliato dalla rete”. “L’impotenza spinge a volte fino a gesti estremi”. “Ho rimarcato ai ragazzi che denunciare è un atto di responsabilità e non vuol dire fare la spia”. “In queste condotte delinquenziali non dobbiamo comprendere solo il bullo e la vittima”. “Esistono altri colpevoli che sono i sostenitori del bullo che lo approvano, gli spettatori passivi che non fanno niente per aiutare la vittima e, infine, chi prende le difese della vittima”. “A questi ultimi occorre ispirarsi”. “Noi educatori dobbiamo insegnarvi l’uso consapevole della tecnologia, aiutarvi a potenziare le abilità socio-affettive promuovendo in voi il senso della solidarietà, della collaborazione e della discussione nel gruppo”. “Dobbiamo educare alla legalità e al rispetto della dignità individuale, informando i genitori su eventuali indicatori di rischio del fenomeno, sensibilizzandoli ai segnali di disagio che possono riguardare il bullo e la vittima”. “Dobbiamo valorizzare la prevenzione e il ruolo della famiglia e della scuola: far sì che i bambini possano crescere accompagnati da genitori e insegnanti preparati e formati sul tema”. Il lavoro da fare – ha terminato Musacchio – è ancora tanto.