Sognavo che mi baciavi, ma alla fine mi hai mangiato il volto;
sognavo che mi abbracciavi, ma mi eran parse troppo accoglienti queste catene;
sognavo di averti, ora sogno di dimenticarti.
Quando non dai amore, lui ti prende e ti tortura.
E così Dio che creò l’inferno per chi non ama,
fa vivere l’inferno a chi nel presente non vuole amare.
E così io che provo a staccarmi da te, maledetto amore,
son come una mela che si stacca dall’albero felice dell’acquisita autonomia,
quella mela alla quale i vermi mangiano le viscere,
e dalla sua mortale sofferenza, solo un altro albero si depositerà.
Troppa luce ho visto da te quella volta:
la luce della luna che gode ad illuminare lo spettacolo ove le tenebre ti fanno prigioniero,
ed ecco io, povero stolto che di quella luce non ne sa fare a meno.
Ma perché proprio tu, che a ogni mio parametro sei contraria!?
Sei antimateria con la quale voglio scontrarmi per deliberare enorme energia;
ma la dura realtà è che solo mi dissolvo,
mentre tu, mi guardi con disprezzo.
Damiano Cassibba 4B Liceo Scientifico-Istituto “G.Carducci“-Comiso [RG]