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Ospite al Mattioli il professor Salvatore Florio docente presso l’Università di Birmingham

Nella mattinata del 13 aprile, abbiamo avuto come ospite, nell’Auditorium del Mattioli, il professor Salvatore Florio, docente di moduli di logica, filosofia della matematica ed etica applicata presso l’Università di Birmingham, nonché ex studente del nostro Istituto, che ci ha gentilmente concesso un’intervista. 

Come ci si sente a tornare nuovamente nella scuola da lei frequentata per ben cinque anni?

Da una parte c’è la curiosità di vedere come si è evoluta la scuola, come sono cambiati studenti e  professori. Dall’altra, ovviamente, ci sono tutti i ricordi legati sia al mio percorso educativo che alle persone che erano qui quando l’ho frequentata, alcune delle quali sono ancora presenti. 

Cosa le ha fatto maturare il suo interesse per la Filosofia? 

Come per molti, il mio contatto con la Filosofia è stato il corso del terzo anno.  Il vero interesse per questa disciplina è, in realtà, il risultato di interessi letterari. Durante il liceo mi sono appassionato alla letteratura e di riflesso alla critica letteraria. Mi sono poi avvicinato all’estetica e, più in generale alla filosofia, per il bisogno di sviluppare un approccio più sistematico alla critica letteraria. 

Com’è entrato a far parte del mondo universitario estero in qualità di docente? 

Foto di Sara Prencipe

Il mio percorso è stato abbastanza standard: mi sono laureato in Italia e sono andato all’estero per un dottorato. La mia carriera accademica è iniziata con un post-dottorato in Inghilterra. Successivamente ho ottenuto un incarico da “assistant professor” negli Stati Uniti, tornando poi in Inghilterra dove sono stato professore associato (“senior lecturer”) e infine ordinario (“reader”), il ruolo che ricopro adesso. 

Cosa la affascina maggiormente della sua materia di studio?

Mi occupo di Filosofia Analitica e, in particolare, di un’area che si potrebbe chiamare “Filosofia Formale”. Probabilmente, quello che mi affascina di più è la possibilità di applicare il rigore logico e matematico a problemi filosofici tradizionali: “Cos’è la verità?”; “Cos’è il significato?”; “Cos’è il ragionamento corretto?”. 

Cosa ha provato durante la sua prima lezione al cospetto dei suoi studenti? 

Entusiasmo per poter comunicare agli studenti quello che avevo imparato, cercando di appianare gli ostacoli che io stesso avevo incontrato nell’impararlo. Ma anche un po’ di timidezza, che pian piano va superata. 

Quali sono i suoi progetti futuri? 

Foto di Sara Prencipe

Ci sono progetti che sviluppano temi di cui mi occupo da tempo, legati alla natura della logica e ai fondamenti della teoria del significato. Negli ultimi anni ho iniziato ad interessarmi anche a problemi che connettono la Filosofia all’informatica, in particolare l’uso di ontologie formali nell’intelligenza artificiale. Nei prossimi anni spero di continuare a fare ricerca in quest’area.

Di Ilaria Sputore