Per non dimenticare la follia atomica

Heisenberg e Bohr, la seconda guerra mondiale e l’atomica nazista

Di Chiara Bottino, Eleonora Capone e Anna Cugurra 1B

Il 5 Maggio del 2023, in tutti i Licei Classici d’Italia, si è svolta la nona edizione della “Notte Nazionale del Liceo Classico”, un’iniziativa che propone al pubblico eventi di tipo culturale, tra cui letture animate, performance, arti visive, letture di poesie, musica e presentazioni. Nelle aule del Liceo Classico Andrea D’Oria alcuni alunni hanno presentato diversi progetti. Il tema proposto su scala nazionale era quello della guerra: abbiamo deciso di approfondire la presentazione di Agnese Dighero e Lucia Ciberti, due studentesse della classe 3F, che hanno esposto la loro ricerca riguardante Heisenberg e Bohr. 

Ricordiamo i loro nomi per essere stati due dei più grandi fisici nel secolo delle grandi guerre, il Novecento. I due scienziati ricevettero i premi Nobel per la fisica: nel 1922 Bohr per le scoperte sulla struttura dell’atomo e nel 1932 Heisenberg per gli studi sulla meccanica quantistica. 

Bohr fu un’insegnante di Heisenberg, ma non solo, i due erano legati da una particolare amicizia, che durante la guerra dovette lasciare spazio alla rivalità politica, poiché Bohr, dalla Danimarca, decise di trasferirsi in America a causa dell’antisemitismo. In America decise di collaborare alla costruzione delle due bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki.

Heisenberg, che aveva approfondito gli studi sull’atomica di Bohr, viveva nella Germania nazista, il suo obbiettivo era quello di progettare la bomba atomica, ma non ci riuscì a causa delle scarse risorse, anche di tipo economico. 

Nel 2002, un’intervista all’unico testimone in vita che partecipò alla costruzione incompiuta della bomba atomica tedesca, Carl Friedric Von Weizsäcker, ha permesso di capire che la progettazione dell’arma atomica era effettivamente possibile.

Nel corso della loro amicizia, Heisenberg e Bohr si scambiarono diverse lettere, ma allo scoppio della guerra interruppero il loro rapporto epistolare, a causa della rivalità politica. 

Un piano impensabile, ideato e attuato dagli americani, per portare allo scoperto gli studi sulla fissione nucleare e sulla realizzazione della bomba atomica tedesca, fece sì che il 3 Maggio 1945, dieci tra i maggiori scienziati tedeschi fossero rapiti e fatti prigionieri per sei mesi in una villa nella campagna inglese chiamata “Farm Hall”. All’interno della villa erano nascosti dei microfoni, che registrarono tutte le conversazioni tra gli scienziati. Recentemente una parte di questi discorsi è stata resa pubblica.

Dopo aver partecipato alla presentazione delle due ragazze di 3F, abbiamo posto loro alcune domande sulla progettazione dell’attività da loro svolta e sulle loro opinioni riguardo all’evento e all’attualità.    

“Siete soddisfatte del lavoro che avete esposto?”  

Lucia: “Sì, siamo molto soddisfatte, è stato molto bello lavorare tra di noi, ci siamo aiutate e abbiamo studiato i materiali insieme, siamo molto felici di questo”

Agnese: “Mi reputo molto soddisfatta, non mi sarei aspettata che andasse così bene”

“In prima superiore avreste mai detto di arrivare in terza e produrre un lavoro di questo genere?” 

Lucia: “Non credo, soprattutto perché ho scelto il percorso dell’artistico espressivo, pensavo magari che avrei fatto qualcosa di più teatrale, ma ho capito che gli interessi mutano e sono molto felice di essermi appassionata alla scienza” .

Agnese: “Assolutamente no, per due motivi: il primo è che in prima superiore di scienze andavo male e non avrei mai pensato in seconda di scoprire questa mia innata passione per la chimica e per la biologia, il secondo è perché non ero molto estroversa e “lanciata”, quindi non mi sarei mai esposta davanti a tanta gente”

“Avete delle considerazioni generali sulla “Notte del Liceo classico” di quest’anno?”  

Lucia: “Io non sono mai venuta purtroppo alla “notte bianca”, questa è la prima volta che partecipo e sicuramente mi ha fatto molto piacere: c’è un bel clima in tutta la scuola”

Agnese: “Io avevo già partecipato l’anno scorso, sempre per presentare un progetto della nostra classe, e mi piace tutti gli anni questo ambiente in cui gli studenti si trovano tutti insieme e ognuno rappresenta la propria sezione e le proprie passioni”

“Perché vi siete appassionate alla scienza?” 

Lucia: “Credo che anche i nostri professori ci abbiano sicuramente aiutato. Se una materia è spiegata bene, è più facile appassionarsi; in generale sono argomenti importanti che ci fanno capire come è fatto il mondo che ci circonda e in qualche modo rispondono a tante domande” 

Agnese: “Io mi ricordo una lezione che verteva sulla mitosi e la meiosi in seconda, lì ho scoperto la mia passione per la scienza, proprio attraverso la riproduzione delle cellule”

“Cosa pensate della guerra?” 

Lucia: “Reputo la guerra un crimine contro l’umanità e credo che sia triste vedere l’uomo che non impara mai dai propri errori e assistere a queste continue guerre, non solo in Ucraina” .

Agnese: “Sì, sono d’accordo, soprattutto perché la guerra viene vista come se fosse un combattimento tra territori, quando in realtà la guerra è tra esseri umani”

“Cosa  pensate invece di quei conflitti di cui ormai non si sente più parlare?”

Lucia: “Il fatto che ci sono guerre, la cui esistenza è di poco conto per fare notizia, è davvero brutto: sembra che non ci sia solidarietà  tra esseri umani”

Agnese: “Penso sia terribile che alcune guerre che vanno avanti da tempo vengono “normalizzate”, temo che anche nel caso in cui la guerra in Ucraina dovesse andare avanti per molto tempo ancora,  succederanno eventi altrettanto terribili”

Abbiamo chiesto a due spettatori, studenti di prima superiore, Giovanni e Annalisa, cosa  pensassero della “Notte bianca” e del progetto su Heisenberg e Bohr.

Entrambi erano entusiasti dell’esperienza: hanno apprezzato molto la presentazione delle ragazze di 3F, ben esposta, nonostante la tematica fosse ardua.

Abbiamo inoltre posto alcune domande al Professore Walter Bennucci, che ha assistito alla presentazione.

”Cosa  pensa della Notte Bianca?”

“Mi sembra una bellissima iniziativa  che non solo valorizza i talenti presenti nella nostra scuola, ma la apre alla città e la mette in rete con gli altri Licei Classici genovesi ed italiani”

“E’ soddisfatto di come l’evento è stato organizzato?”

”Il grande impegno che i nostri studenti dedicano alla buona realizzazione della serata, sia per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, sia per quelli delle molteplici performance musicali e teatrali, ci riempie di orgoglio. Un pensiero ed un ringraziamento va ovviamente ai numerosi docenti che hanno aiutato le studentesse e gli studenti e che, spronati solo dalla passione per il proprio lavoro, hanno dedicato tempo e fatica alla buona riuscita della serata.”

Crediti foto: profilo Twitter @DoriaNotte

“Cosa  pensa riguardo al lavoro delle studentesse di 3F su Heisenberg e Bohr?”

“L’idea di Agnese e Lucia di portare in scena il rapporto tra i due genii della fisica, Bohr e Heisenberg, nasce da una loro passione personale per le materie scientifiche, ma non si ferma qui. Il loro interesse anche per ciò che risiede nell’animo umano le ha portate ad esaminare diverso materiale epistolare, recentemente reso pubblico, che i due premi Nobel si sono scambiati durante il primo dopo guerra e che testimoniano che la loro esistenza fu segnata dalle scelte fatte durante quel terribile periodo per l’umanità che fu la Seconda Guerra Mondiale. Un’amicizia, se pur fraterna, può vacillare di fronte a due scelte così opposte  e cioè mettere il proprio sapere al servizio degli alleati o del Terzo Reich, ma alla fine sembra che con l’affievolirsi del tuono delle armi, arrivi forse una riconciliazione.”