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“Libri salvati”: il valore della libertà di espressione

Il 10 maggio 1933 a Berlino e in altre città tedesche ebbero luogo i “Bücherverbrennungen”, i roghi dei libri.

In quel periodo era asceso al potere Hitler che ottenne poteri speciali dal parlamento. Hitler voleva eliminare gli ebrei e per farlo iniziò solo con la loro uccisione simbolica, quella dei libri.

I roghi furono promossi dall’Associazione Nazionalsocialista degli Studenti Tedeschi e da Joseph Goebbels e nella notte del 10 maggio vennero bruciati migliaia di libri davanti agli occhi di poliziotti nazisti, professori, studenti e altre migliaia di sostenitori. Durante il rogo a Berlino Goebbels fece un discorso carico di odio verso “l’intellettuale ebraico”: per lui era un bene “dare alle fiamme lo spirito malvagio del passato”.

Questo evento viene ricordato tutt’oggi. 

Io e la mia classe, infatti, abbiamo partecipato a un incontro sui LIBRI SALVATI nell’Auditorium della Biblioteca Saffi di Molassana.

Questi eventi cercano di trasmettere a noi tutti il valore della libertà di espressione.

Purtroppo questa libertà è tutt’oggi proibita in diverse aree del mondo e spero molto che in futuro questa cosa cambi.

Penso che la parola di qualsiasi essere umano, senza dare importanza all’età e al sesso, possa essere una fonte di memoria per il futuro e proibirla nella storia del mondo non é una bella cosa.

Alessia Cangini

Classe 3G SMS D’Azeglio

IC Molassana e Prato