Quale novello Icaro…

 Mi è permesso, o Sole, chiederti
la ragione? Ti domando soltanto,
di darmi almeno flebile voce,
che non venga arsa prematuramente.

Possano i tuoi raggi, soltanto farmi
desiderare le fredde tenebre?
Possano soltanto ardermi la pelle,
rendendo cenere ogni mia bravura?

Vorrei poter sedere, ammirandoti;
farmi cingere dai tuoi barlumi,
temendo il freddo ad ogni mio respiro.

Comprendo tuttavia, che quest’ultimo
sia il solo posto, ove le mie fragili
ali possano librarsi in alto, quale novello Icaro, senza disciogliersi.

Mario Varacalli II B Liceo Classico – Istituto “G. Carducci” – Comiso (RG)