Il cielo azzurro indaco
raccoglieva i nostri sogni,
lunghe piovose braccia
dilagavano fin dentro i desideri nel cassetto,
eppure il mondo sembrava non accorgersene,
un grande ombrello sopra le loro teste
e loro in marcia verso la grande fabbrica della società,
privando dell’aiuto lacrimoso di madre
il terreno sotto i loro piedi,
così si presentava chi continuava
ad erigere grattacieli,
eppure nessuno osava giungere fin là,
a farlo era solo il respiro
di chi rivolto verso il cielo
lasciava a terra la valigia,
gli occhi bagnati
di chi sa
cos’è la libertà.
Maria Sofia Spadaro IV B Liceo Classico “G. Carducci” – Comiso (RG)