Un momento unico…

Si poteva pensare che quello sarebbe stato un giovedì come tutti gli altri, invece…

Era giovedì 9 maggio, tutta la classe era euforica per l’imminente uscita: saremmo andati all’Auditorium della biblioteca Saffi per assistere ad un concerto sui cantautori genovesi!

Siamo arrivati all’Auditorium e, dopo aver rotolato in modo certosino come da tradizione di ogni uscita didattica, siamo entrati e ho visto subito UNA TASTIERAAAAAA!! 

Non stavo nella pelle, non vedevo l’ora di vedere delle dita affondare in quegli ottantotto tasti.

Appena abbiamo preso posto, la “cerimonia” è iniziata con un brano di De Andrè. Diciamo che me lo aspettavo, perché l’unico che avevo riconosciuto nella locandina viola era proprio lui.

Ma in questo concerto non hanno solo cantato, ci hanno raccontato anche le vite di questi personaggi, come per esempio Luigi Tenco, Bruno Lauzi e tanti altri, non meno importanti.

Dopo abbiamo cantato tutti in coro Almeno tu nell’ universo di Mia Martini, che per me è doppiamente bella in quanto cantata da una cantante calabrese. 

Abbiamo anche cantato Un sassolino nella scarpa di Natalino Otto, Bocca di rosa del leggendario De Andrè ed il concerto si è concluso col botto con Ti sento dei Matia Bazar, ma non è finito del tutto…

Io ho qualcosa in più da dire rispetto agli altri: all’inizio vi ho detto che non vedevo l’ora di vedere affondare le dita sulla tastiera, ma non mi sarei mai aspettato di essere addirittura invitato a suonarla. 

Dopo tutta questa italianità, ho deciso di spezzare il tutto con Imagine di John Lennon, che ci sta sempre bene. 

Non immaginavo che il maestro Alberto Perfetti si unisse a suonare con me, insieme abbiamo creato una bellissima atmosfera; alle mie spalle qualcuno ha iniziato anche a cantare.

Per me è stato un momento unico… i miei compagni sono abituati a sentirmi suonare con una tastiera sgangherata a pile.

Eccoci, siamo arrivati alla fine del testo e, come di consueto, dovrei scrivere che da questa esperienza ho imparato che bla bla bla… 

Evitiamo le frasi fatte e arriviamo al dunque: più che imparare ho avuto la conferma che i cantautori sono anche dei poeti e i cantanti possono essere degli interpreti.

Ma il migliore è il nostro De Andrè che se la scrive, se la canta e se la suona.

Giulio Guzzi Sirianni

Classe 1G SMS D’Azeglio

IC Molassana e Prato – Genova