AFA ARDENTE

Le Nuvole mi lambiscono il corpo
leso dagli sconforti, mi guidano
dinanzi gli specchi onniscienti, che
manie e pregi rendono tangibili.

L’aere muta; patisco la grave
afa di un Sole a cui non ardisco
di volgermi, seppur lì, vigoroso.
Mi dilania, mi sana e ustiona ancora.

Sembra sostentarsi con fervore del
mio supplizio volontario, rendendo
deserti le lande della speranza.

Cedo stremato e una stilla mitiga
l’afa solcando un sorriso, ma secca,
brucia, e ancora, intravedo le Nuvole.

Mario Varacalli – 3A Liceo Classico – Istituto “G. Carducci” – Comiso – RG