Uno sguardo diretto e approfondito con l’ aiuto di Laura Repetto
Di Luca Mangini, 1B
La Valle Scrivia è un territorio rurale dell’ area della città metropolitana di Genova; di questa zona si possono recuperare poche informazioni esaustive e corrette: spesso ne vengono criticati molto i problemi, trascurandone i pregi e gli aspetti positivi e non considerando attentamente le oggettive difficoltà. Per questo ho intervistato Laura Repetto, assessore del comune di Busalla e delegata della città metropolitana di Genova. Attualmente possiede il mandato per la scuola, l’ edilizia scolastica, le pari opportunità ed il diritto allo studio.
Int.: “Quali sono i problemi della Valle Scrivia?”
“I problemi del nostro entroterra sono diversi, in particolare lo spopolamento e il dissesto idrogeologico. La scuola e la tutela dei più piccoli incontrano molte difficoltà: gestire una scuola o un asilo in un paesino di pochi abitanti è molto costoso e spesso gli istituti vengono chiusi e spostati altrove. Problematica anche la situazione medica e dei servizi primari.”
Int.: “Reputa che i trasporti siano ben organizzati al fine di garantire un servizio costante ed efficiente per tutti?”
“Le corriere sono poco frequenti durante l’ arco della giornata. Negli ultimi anni abbiamo osservato la totale mancanza dei cosiddetti “servizi dedicati”, ovvero quelli che spostano fasce di popolazione delicate oppure persone che vivono in luoghi remoti, dove il mezzo andrebbe a percorrere una tratta particolare solo per servire un piccolo gruppo. Stiamo cercando, tramite accordi con le varie compagnie di trasporto pubblico che operano sul territorio, di garantire l’ intermodalità fra il trasporto stradale ed il trasporto ferroviario, cosa che aiuterebbe molto.”
Int.: “Cosa pensa riguardo allo spostamento dei servizi come banche ed uffici postali verso la città di Genova?”
“Certamente è un grande danno alla popolazione, che è costretta a spostarsi molto anche per servizi primari; ne risentono soprattutto gli anziani, che sono in gran numero nei piccoli comuni. Due conseguenze molto gravi e spesso non considerate a sufficienza sono la perdita di socialità e della microeconomia paesana: le persone, dovendo percorrere lunghe distanze non scendono più in paese e le piccole attività come bar e negozi di alimentari perdono clientela.
Int.: “Cosa direbbe riguardo alla copertura e alla validità del servizio medico di queste zone?”
“Il servizio medico nelle zone della Valle Scrivia è molto ridotto. I medici sono pochi e tutti quelli ancora operativi sono in via di pensionamento. Per quanto riguarda il servizio emergenziale, i comitati di soccorso contano poco personale, inoltre le distanze da coprire per arrivare al primo pronto soccorso sono molto elevate. L’ elisoccorso non è sempre possibile perché le elisuperfici sono poche e non operative di notte. Inoltre non abbiamo un punto medico avanzato nelle ore diurne e questo contribuisce certamente al sovraffollamento dei pronto soccorso e degli ospedali della città. In progetto abbiamo l’ istituzione di piccoli ospedali di comunità, oltre che alla creazione di superfici d’atterraggio con operatività garantita anche di notte.”
Int.: “Le zone rurali sono già aggiornate nell’ ottica della sostenibilità ambientale e dello sviluppo sostenibile ?”
“Le zone rurali sono già molto più avanti delle città, la qualità di vita è nettamente più alta, specialmente per i bambini. Siamo invece ancora indietro per ciò che riguarda la mobilità sostenibile perchè la maggior parte delle persone si sposta con il proprio veicolo. Siccome non sarà mai possibile servire tutte le località con un trasporto pubblico costante, ciò a cui abbiamo pensato è un programma di intermodalità, questa volta tramite parcheggi di interscambio che stiamo progettando.”
Int.: “Come è visto l’entroterra dai giovani abitanti?”
“Certamente l’ infanzia è splendida, il poter crescere all’ aria aperta e vivere distanti da tutti i pericoli della città è una grande cosa sia per i bambini sia per i genitori. Passato il periodo delle scuole medie, però, lo studente al mattino è costretto ad andare in città per frequentare la scuola superiore; una volta tornato a casa i modi per spendere il tempo libero sono pochi: con la chiusura dei luoghi di aggregazione nei piccoli paesi, i giovani rischiano di rimanere isolati e solitari.
Int.: “Come si potrebbero migliorare queste zone rurali?”
“Per migliorare le zone rurali e per garantire agli abitanti pari opportunità a quelle dei cittadini di Genova, bisogna cercare di investire in questi territori. Bisognerebbe poi convincere i giovani a mettersi in gioco a favore del proprio territorio, questo vale per tutti i giovani, anche quelli che magari non sono residenti nell’ entroterra ma vogliono dare un aiuto concreto.”
Int: “Quali sono invece i pregi di questo territorio?”
“Innanzitutto la vita ha un ritmo più lento e meno stressante. Ciò significa che in queste zone la qualità della vita è più alta rispetto a quella della città. Dal punto di vista economico troviamo prezzi molto più bassi delle zone urbane, soprattutto nel settore immobiliare. Inoltre questi territori hanno un immenso patrimonio naturalistico e culturale, purtroppo poco conosciuto, da scoprire e conservare.”