“Il muro delle bambole”contro la violenza

La linea sottile che fa la differenza tra amore e possesso

Il “Wall of Dolls” in piazza De Ferrari a Genova

 

Di Alexandra Delrio, 1B

Il femminicidio è una tematica di grande importanza di cui si parla tanto, ma mai abbastanza. In  Liguria si stima che ci siano mediamente cinquanta chiamate di emergenza al mese da parte di donne in pericolo.Fondamentale è il ruolo dei centri antiviolenza presenti sul territorio per la prevenzione e la tutela delle donne e dei minori vittime di violenza. Solo attraverso una giusta educazione possiamo sconfiggere la violenza. A tal proposito, ho avuto l’occasione di porre alcune domande a un esponente dell’associazione  “Wall of Dolls” che aiuta moltissime vittime di violenza di genere.

Int.: Genova può essere considerata una città sicura per una donna?

“A Genova non ci sono ancora stati femminicidi nel 2024, tuttavia nel resto dell’Italia si stima che una donna venga uccisa dal compagno o ex compagno ogni quarantott’ore: un dato estremamente preoccupante considerando che i femminicidi stanno aumentando esponenzialmente di anno in anno. È compito di tutti noi impegnarci perché il numero di violenze subite dalle donne diminuisca. Roma e Milano sono le città più pericolose per una donna.” 

Int.:Quali sono le motivazioni per le quali un uomo compie gesti di violenza nei confronti di una donna?

“Un uomo è violento con una donna quando non vuole lasciarla andare per nessun motivo. Non esiste solo la violenza fisica, ma anche quella psicologica. Un uomo violento è quasi sempre anche un manipolatore che non si rivela subito per quello che è; all’inizio della relazione sembra solo un po’ geloso o possessivo, costringe una donna a isolarsi. La manipolazione si infiltra nelle crepe dell’anima, fa sentire la vittima colpevole facendo leva sulle sue insicurezze.”

Int.:Quali sono i primi segnali di rischio da cogliere nel comportamento del partner?

Di solito il primo segnale di violenza è l’eccessiva gelosia: bisogna diffidare di un uomo che diventa troppo possessivo e cerca di isolare una donna dal resto del mondo o di privarla della sua indipendenza. A volte gli uomini arrivano a richiedere di rompere i rapporti con gli amici,di smettere di lavorare fino a non consentire che la donna esca di casa da sola o senza il suo permesso. Questi passaggi avvengono gradualmente e in modo subdolo cosicché la donna non si rende conto del rischio che corre.

Int.:Perché una donna talvolta non prende le distanze da un uomo violento già dopo i primi segnali?

“Non sempre è facile uscire da questo tipo di situazioni. Nella maggior parte dei casi un uomo violento costringe la donna a essere completamente dipendente da lui sia dal punto di vista economico che da quello emotivo.  Un manipolatore fa crescere nella sua compagna il senso di colpa e azzera la sua autostima, perciò la vittima sente di non valere nulla senza lui al suo fianco.Le donne vittime di violenza sono anche afflitte da un forte senso di vergogna quando decidono di denunciare o di parlare dell’accaduto con qualcuno e questo è un grande ostacolo che devono superare insieme alla paura.”

Int.:Quali sono le prime cose da fare se si è vittima di violenza? 

“Il primo passo è chiedere aiuto, chiamare un centro antiviolenza o parlare della propria situazione a qualcuno di cui ci si fida. Bisogna cercare di superare i sentimenti di colpa o di vergogna e farsi valere perché la propria voce sia ascoltata. Una volta che se ne parla si scopre di non essere sole, si comprende che ci sono molte persone disposte ad aiutare.

Int.: Quali comportamenti può adottare una dnna per la propria sicurezza personale?

Non bisogna fidarsi troppo di qualcuno appena conosciuto; si può scaricare l’app del 112 sul proprio cellularee fare sempre sapere a qualcuno dove si va e con chi.

Int.: Cosa si può fare in termini di prevenzione

“I ragazzi sono il nostro futuro: perché non diventino violenti bisogna assicurarsi che crescano in una famiglia che dia loro affetto e che non sia insegnato  loro a risolvere i problemi con la violenza. È inoltre fondamentale che si parli spesso di argomenti come quello del femminicidio a scuola.  Se i ragazzi imparano da giovani le vere conseguenze della violenza capiranno che non è mai la soluzione e che non provoca nient’altro che dolore. È giusto che gli insegnanti affrontino queste tematiche perché le generazioni future possano essere migliori di quelle precedenti. La violenza si può sconfiggere solo attraverso la giusta educazione sentimentale.”