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Mafia e Mafiosità. Vincenzo Musacchio a Ferrara con gli studenti del “Remo Brindisi”: “Non lasciate mai che qualcuno possa distruggere le vostre aspirazioni”.

 

Prima di combattere la mafia, devi fare un esame di coscienza e solo dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi affrontare quella che si trova nel tuo circolo di amici. È da questo pensiero di Rita Atria che è nato il bellissimo incontro del 31 maggio con il criminologo e gli studenti dell’Istituto Superiore Alberghiero “Remo Brindisi” di Ferrara. Erano presenti all’incontro la prof.ssa Sara Cambioli, il prof. Tommaso Roverati e la prof.ssa Maria Francesca Felletti. Il criminologo ha sottolineato che oltre alla mafia, abbiamo un altro nemico occulto da affrontare: la «mafiosità», quel modo distorto di pensare e di essere che si basa essenzialmente sulla prevaricazione dell’altro. Le nuove mafie sono attualmente sempre più transnazionali, mercantili, corruttrici, invisibili e tecnologicamente avanzate. I nuovi mafiosi, oggi, sono in grado di costruire e gestire reti di relazioni che si muovono e si articolano in modo agile in ambiti istituzionali diversi, riuscendo a mobilitare ingenti risorse economiche e finanziarie che poi utilizzano per il conseguimento dei propri fini illegali. Uno dei caratteri più pericolosi delle organizzazioni mafiose, che non è mai cambiato nel corso della storia delle mafie, è la loro capacità di infiltrarsi e radicarsi nel contesto politico, economico e sociale, creando aree di contiguità e di collusione che costituiscono l’humus indispensabile per il buon esito delle loro strategie criminali. Il tratto distintivo della nuova delinquenza mafiosa resta ancor oggi il consenso della società civile. Quello che in passato si otteneva con la violenza e l’intimidazione oggi si ottiene più agevolmente con il denaro e la corruzione. Dobbiamo pertanto riuscire a mobilitare le forze sociali sane esistenti per provare a fermare questa deriva criminale. La sola azione di polizia e giudiziaria non basterà per vincere questa battaglia. Musacchio, infine, si è rivolto agli studenti, in un aula ammantata da un silenzio quasi sacrale, dicendo: “Voi siete la speranza di un mondo migliore”. “Studiate, siate sempre uniti come gruppo, lottate per i vostri diritti e per i vostri sogni e non lasciate mai che qualcuno possa distruggerli”.