Il poeta e il versificatore

Creatività e intelligenza artificiale

Di Maria Giovanna Lauria e Chiara Ravaschio, 1B

 

Venerdì sera 19 Aprile si è tenuta nel nostro liceo la Notte Internazionale dei licei classici.

Noi abbiamo partecipato alla presentazione della classe 4B curata dalla professoressa Frisone.

La classe ha drammatizzato due momenti tratti da testi di  Italo Calvino e Primo Levi relativi alla  letteratura cibernetica e al “sogno” dell’intelligenza artificiale.

Il passaggio che ci ha colpite di più è stato quello tratto dal  libro di Primo Levi Il versificatore,  pubblicato nel 1966. Lo scrittore ci presenta una macchina formata da leve in grado di creare poesie;  il protagonista è un autore che ha perso l’ispirazione e insieme alla sua assistente prova la nuova macchina, scegliendo prima l’argomento della poesia, la lunghezza dei versi e la struttura della strofa.

Lo spettacolo si conclude con il monologo di una ragazza che spiega che il versificatore è stato realizzato ed è a nostra disposizione! Si tratta di ChatGPT, un’applicazione molto utilizzata dai giovani perché in grado di creare testi al loro posto. Il monologo si conclude con una domanda provocatoria al pubblico : siamo  veramente disposti a rinunciare alla nostra creatività e all’immaginazione?

Tra gli studenti che hanno partecipato a questo progetto abbiamo incontrato Marta, alunna della  4B, che ha risposto alle nostre domande:

Int: “Perché avete deciso di portare questo argomento alla Notte Nazionale dei Licei Classici?”

M: “Siamo molto interressati all’argomento perchè ce ne siamo occupati per tutto l’anno sotto la guida della nostra insegnante, che ci ha fatto conoscere Italo Calvino attraverso la lettura dei suoi testi, tra cui Il versificatore.

 Int: “Hai mai usato ChatGPT?”

M: “Abbiamo provato a utilizzare ChatGPT, per vedere quanto fosse affidabile e quanta creatività potesse avere. Personalmente mi è capitato di usarlo qualche volta per scrivere ricerche e ho verificato che per alcuni aspetti può essere molto utile, ma ci sono anche parecchi limiti, ad esempio, se gli si chiede la stessa cosa più volte, fornisce  risposte diverse”.

Int: “Se fossi un poeta, utilizzeresti il versificatore?”.

M: “No non lo userei, penso che sarebbe veramente triste!”.