Al confine tra il nucleo interno solido e il nucleo esterno liquido della Terra si creano potenti correnti elettriche che generano il campo magnetico terrestre. Esso si estende da una profondità di circa 2700 Km per decine di migliaia di chilometri oltre la sua superficie, formando un involucro, la magnetosfera, che la protegge fungendo da scudo cosmico.
Il campo magnetico terrestre ci protegge dai raggi cosmici e dalle radiazioni solari, deviandoli e riducendone il passaggio. I raggi cosmici sono particelle energetiche provenienti dallo spazio, di natura varia che, muovendosi quasi alla velocità della luce, colpiscono la Terra da ogni direzione, così come le particelle del vento solare.
Senza lo scudo cosmico, dette particelle penetrerebbero la pelle distruggendo il materiale genetico delle cellule, causando gravi malattie e mutazioni genetiche, che potrebbero essere la causa dell’estinzione di diverse specie animali e vegetali. Inoltre, e non da meno, il campo magnetico serve per l’orientamento di molti animali. Gli animali acquatici, come la tartaruga marina, e gli uccelli migratori riescono a orientarsi grazie a esso, che funge da bussola.
Si parla di inversione quando i poli magnetici terrestri si invertono. Il polo Nord magnetico si muove e negli ultimi anni si è spostato dal Canada verso la Russia; secondo lo scienziato canadese Larry Newitt, che studia il fenomeno da anni, giungerà in Siberia alla fine del 2040.
Siamo vicini a un’inversione? Sappiamo che in passato questo è già avvenuto, come dimostrano i minerali ferrosi delle rocce laviche, su cui è rimasta impressa la direzione del campo magnetico durante il raffreddamento. Durante l’inversione, però, il campo magnetico si indebolisce. Attualmente, nonostante sia indebolito, non si può parlare di un’inversione in tempi relativamente brevi, dunque non sussiste alcun rischio per la nostra salute e per la nostra vita.
Bianca Barbaro
