Il 1 giugno 2024, la Pinacoteca del Palazzo d’Avalos di Vasto ha ospitato un importante convegno sulla donazione degli organi, un evento che ha messo in luce la profonda generosità e l’importanza vitale di questo magnanimo gesto.
Organizzato dall’Associazione Culturale e Filantropica “San Michele” in collaborazione con “VastoScienza – Centro culturale di Scienza ed Arte” e “Loredana Eventi”, patrocinato dal Comune e dalla Regione Abruzzo, il convegno ha riunito esperti di spicco del mondo scientifico per discutere e promuovere la donazione degli organi e del sangue.
Durante l’incontro, si è sottolineato come la donazione di un organo o di un tessuto possa salvare la vita di una persona gravemente malata o migliorare significativamente la sua qualità di vita. Un trapianto non solo dà speranza a chi è in lista d’attesa, ma rappresenta anche un atto di estrema generosità da parte del donatore e della sua famiglia. Questo nobile gesto è supportato da una rete complessa ed efficiente che garantisce trasparenza e qualità nel processo di donazione e trapianto, grazie alla dedizione di medici, infermieri e tecnici che lavorano instancabilmente.
Il convegno ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della donazione di organi e sangue, elemento cruciale per affrontare le crescenti necessità mediche derivanti dalle nuove scoperte scientifiche e dalle terapie avanzate. La partecipazione di medici, infermieri, avvocati, professori, studenti e rappresentanti delle associazioni di volontariato ha testimoniato l’ampio interesse e l’impegno collettivo verso questa causa.
Tra i relatori, personalità accademiche e mediche provenienti da università e ospedali italiani e internazionali hanno condiviso le loro esperienze e conoscenze, esplorando le sfide e le prospettive future nel campo della donazione e dei trapianti. Le testimonianze toccanti di coloro che hanno ricevuto organi o che hanno contribuito alla donazione dei loro cari hanno ulteriormente sottolineato l’importanza di un atto di generosità che può salvare vite.
L’incontro è stato aperto dalla Prof.ssa Iolanda Russo-Menna, ideatrice e promotrice dell’evento insieme all’Avvocato Giuseppe Tagliente, che ha lasciato la parola alla Dott.ssa Daniela Maccarone, responsabile del Centro Trapianti Abruzzo-Molise, che ha illustrato il sistema di funzionamento della Rete nazionale “Donazione e trapianti”, sottolineando come tutto parte da un “Sì” del donatore con la firma del consenso informato.
Il sistema trapianti italiano vanta di essere il primo in Europa per efficienza, ma il numero di donatori, seppur alto, non è sufficiente a soddisfare il numero di riceventi: la lista di attesa è ancora molto lunga. È fondamentale far conoscere alla popolazione l’importanza di donare: è un gesto d’amore, chi dona non chiede nulla in cambio.
Il convegno, moderato nella prima parte dal Prof. Francesco Pisani dell’Università degli Studi di L’Aquila, è proseguito con l’intervento della Prof.ssa Francesca Leonardis, del Policlinico Tor Vergata di Roma, della Prof.ssa Anna Teresa Mazzeo, docente e direttore dell’UOC di Anestesia dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico “Gaetano Martino” di Messina, del Prof. Fabio Vistoli, direttore UOC Chirurgia generale e trapianti dell’Università degli studi di L’Aquila, del Prof. Roberto Cacciola, docente di Chirurgia generale e Trapianti dell’Università di Messina, del Prof. Duilio Pagano, associato di Chirurgia Università di Pittsburg e Chirurgo presso il Dipartimento di malattie addominali e Trapianto Palermo, del Prof. Luca Toti, UOC Chirurhia Epatobiliare e dei trapianti Policlinico Tor Vergata Roma, della Dott.ssa Giuseppina Gallo, Direttore UOC Anestesia Rianimazione e Terapia Intensiva Ospedale San Pio Vasto, del Dott. Antonino D’Ercole, Dirigente medico Anestesista-Rianimatore Ospedale San Pio Vasto, della Dott.ssa Maura Faraci, Direttore UO Trapianto Cellule Staminali Emopoietiche Genova, del Dott. Pasquale Colamartino, Coordinatore tecnico Area Servizi Trasfusionali, dell’Avv. Maria Sichetti, dell’Avv. Arnaldo Tascione e del Prof. Cristian D’Ovidio, Docente di Medicina Legale Università D’Annunzio Chieti.
Nella prima sessione è stato posto l’accento sull’articolo 2 della Costituzione italiana che enuncia il principio di solidarietà politica, economica e sociale e i doveri inderogabili cui è tenuto ciascuno di noi. Espressione del principio di solidarietà è il dovere morale di ciascuno di noi di contribuire al benessere della collettività. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e, al contempo, esige l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Tra i diritti inviolabili dell’uomo c’è, sicuramente, quello alla vita e tutti siamo tenuti a rispettarlo e tutelarlo adempiendo ai nostri doveri di cittadini.
Donare significa essere soggetti attivi di una comunità per contribuire a dare valore fattivamente ai principi che essa esprime. Quindi i relatori hanno illustrato le motivazioni di alcuni gruppi che, per ragioni etico-sociali o per ragioni afferenti all’incertezza legata ad un possibile traffico di organi o, ancora, alla sicurezza delle modalità di accertamento della morte cerebrale, si dichiarano contrari. I relatori hanno evidenziato che queste perplessità sono tutte ideologicamente e scientificamente superabili, in quanto vi è totale sicurezza su tutti i passaggi legati alla donazione, che sia da cadavere a cuore fermo (in arresto cardiaco), da morte cerebrale, da vivente (si pensi alla donazione del sangue). In particolare, per l’accertamento della morte cerebrale, si fa riferimento ai Criteri di Harvard.
La sensibilizzazione alla cultura della donazione pare indispensabile, date le lunghe liste di attesa e soprattutto per i soggetti più giovani che vivono una vita “ospedalizzata”, come quella dei pazienti in dialisi, totalmente sacrificata e diversa da quella dei loro coetanei, nella speranza della donazione “risolutiva”.
Il luogo in cui si risiede incide sulle possibilità di trapianto, in quanto vi sono Paesi in cui non vi è la cultura della donazione. L’Italia è situata nel mezzo. C’è da aggiungere che i social, in alcuni casi, si sono rivelati una risorsa per la ricerca di un donatore compatibile.
Il convegno si è concluso con una discussione aperta ai professori universitari presenti, ai donatori, ai docenti e agli studenti.
Il convegno ha illuminato i presenti su un tema cruciale, evidenziando la profonda generosità intrinseca nella donazione degli organi. Rappresenta un gesto di altruismo che va oltre la vita stessa, offrendo una speranza tangibile per coloro che ne hanno bisogno. Oggi più che mai, dire “sì” alla donazione degli organi significa salvare vite e donare un futuro. Per noi studenti del Mattioli, è stato un privilegio essere parte di questo importante momento di consapevolezza e solidarietà.
“La donazione degli organi è il dono più grande: una melodia di speranza che continua a suonare nel cuore di chi riceve e di chi dona, unendo le vite in un’armonia eterna di generosità e amore.”
Giulia Piccirilli
Greta Radoccia











