Atene, un’anima tra passato e presente

Di Agata Reggiardo, 2D

La Grecia è la culla di una civiltà antichissima, capace di conservare le memorie di questa remota cultura. Atene è unica: la capitale del mondo classico è un capolavoro di arte e attualità, un luogo in cui la cultura si respira ad ogni passo. Ma Atene non è solo un museo a cielo aperto, è una metropoli pulsante, con un’anima ribelle e un’energia che si percepisce anche solo camminando per le strade. E’ caotica e confusionaria, ma sembra avere una propria identità, una propria anima. Atene è la fusione di presente e passato, per questo accanto alla metropoli convivono i ricordi indelebili di una cultura arcaica. Visitando la città, il grande contrasto fra passato e presente è molto evidente: si può camminare nell’antica Agorà, non lontano dal tempio di Efesto, e notare a pochi metri la metropolitana sfrecciare tra le rovine antiche.

Atene vive in parte nel suo passato, ancora aggrappata alle rovine antiche, fra cui l’Acropoli, la collina dei templi, che, illuminata nella notte, incombe dall’alto e emerge dalla monotonia della città moderna. Atene è viva, vissuta e pulsante.

Ad Atene agli artisti di strada è concesso creare liberamente, motivo per cui la street art riempie gli occhi praticamente in ogni quartiere. Per questo, artisti di tutto il mondo si sono trasferiti nella capitale greca per dipingere in libertà. Ad Atene non sono presenti solo murales di protesta, ma anche pareti dipinte su richiesta di negozianti e imprenditori. La vita quotidiana e la speranza si leggono sui muri, attraverso i quali si dà sfogo a un’immensa creatività.

Nell’antichità invece un’altra espressione culturale e d’identità poteva essere rappresentata dalla decorazione dei templi. Entrambe queste tecniche artistiche sono utili per comunicare con il pubblico, ma in modi diversi: mentre nei templi potevano servire a esaltare le divinità e raccontare i miti, i graffiti moderni hanno molteplici messaggi politici e sociali più diretti. Tutte e due utilizzano anche il colore come mezzo di espressione, infatti, sebbene ai nostri occhi i templi non appaiano colorati, ma come strutture in marmo bianco, un tempo erano dipinti con vivaci colori, per decorare sia l’esterno che l’interno. Queste forme d’arte hanno suscitato reazioni nelle diverse epoche. Attualmente i graffiti generano controversie in merito al loro valore artistico, mentre i templi venivano venerati e considerati sacri.


Solitamente il tempio in sé non veniva usato per pratiche religiose, spesso svolte in un altare al di fuori, a differenza della religione ortodossa, quella che al giorno d’oggi viene maggiormente praticata in Grecia. Infatti i credenti si ritrovano a pregare, assistere alle liturgie e venerare le icone nelle chiese, gli edifici del culto odierno. Mentre i templi antichi sono imponenti, tanto da sovrastare l’intera città, le chiese ortodosse sono nascoste tra le vie, piccoli luoghi ricolmi di simboli religiosi. A differenza delle antiche strutture greche, presentano un’architettura che enfatizza l’iconografia e la simbologia religiosa, come le cupole e gli affreschi. Mentre i templi erano monumenti per gli dei, le chiese moderne riflettono la spiritualità dei cristiani.

Nel tragitto dall’Acropoli al museo si finisce quasi per dimenticare di trovarsi in una metropoli, mentre i famosi resti dell’antichità fiancheggiano il viale pedonale. Nel Museo dell’Acropoli, già di per sé un’opera d’arte, l’antichità e il contemporaneo si fondono armoniosamente.

Già dall’entrata questo aspetto è molto evidente: le colonne di cemento armato affondano nelle rovine antiche, contornate dal vetro per poter essere ammirate con la stessa luce di migliaia di anni fa. Il museo non è diviso in sale, ma è tutto esposto in spazi aperti, mentre l’ultimo piano, che ospita alcune parti dei fregi del Partenone, è disposto obliquamente rispetto agli altri per imitare la posizione del tempio. Qui anche le parti conservate sono disposte in modo da rispecchiare lo stesso ordine che avevano in passato. 

Atene è la storia greca, una metropoli costantemente associata alla classicità, ma è anche una città viva. E’ ancorata al passato ma con un piede nel futuro, è difficile da incasellare e per conoscerla veramente bisogna viverla in prima persona, perdendosi tra le strade, assaporando i suoi cibi, ascoltando le sue voci, esplorando i quartieri e alzando gli occhi per ammirare l’Acropoli, che ogni volta ti sorprende come la prima.