Ogni anno, il Centro Culturale VastoScienza, con il patrocinio del Comune di Vasto e del Parco Nazionale della Majella, in collaborazione con il Polo Liceale “Raffaele Mattioli”, organizza le Giornate del Pianeta Terra. Questo appuntamento, ormai giunto alla dodicesima edizione, è diventato un’occasione unica per gli studenti del Mattioli di esplorare la natura, apprendere nuove conoscenze e vivere esperienze indimenticabili. L’obiettivo è stimolante: far scoprire ai giovani la bellezza e le sfide del nostro pianeta, promuovendo la consapevolezza ambientale e il rispetto per il territorio.
Quest’anno, le classi quarte e in particolare, nella giornata del 16 ottobre, le classi 4E e 4BSA hanno avuto la possibilità di partecipare a un’entusiasmante escursione nella località di Capestrano, in provincia dell’Aquila, una terra che racchiude secoli di storia e che è immersa nella natura del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
La giornata, ricca di attività e scoperte, ha permesso agli studenti di sperimentare sul campo quanto appreso in classe, attraverso una serie di esperienze coinvolgenti e istruttive.
La prima attività è stata un’escursione in canoa lungo il fiume Tirino, uno dei fiumi più puliti e trasparenti d’Europa. Immersi in un paesaggio mozzafiato, i ragazzi hanno navigato nelle acque limpide, circondati dalla flora e dalla fauna tipica del Parco Nazionale del Gran Sasso. Accompagnati da guide esperte, gli studenti hanno potuto osservare da vicino la ricchezza della biodiversità locale e scoprire dettagli affascinanti sugli animali che popolano la valle.
Durante la navigazione, le guide hanno spiegato l’importanza della conservazione di specie a rischio di estinzione come il camoscio appenninico, simbolo del parco, l’orso marsicano e il lupo appenninico, tutti protetti dai parchi nazionali del Gran Sasso, della Majella e del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Tra una pagaiata e l’altra, i ragazzi hanno imparato a riconoscere le specie vegetali presenti e a capire l’importanza della conservazione degli ecosistemi naturali. La canoa ha offerto un punto di vista inusuale per vivere il paesaggio naturale, lontano dal frastuono della quotidianità.
Dopo l’avventura in canoa, la giornata è proseguita con una pedalata naturalistica in mountain bike lungo le rive del fiume Tirino. Equipaggiati con caschi e biciclette, i ragazzi si sono lanciati su un percorso che li ha portati a esplorare il territorio, tra salite e discese che hanno messo alla prova le loro abilità ciclistiche. Pedalare in mezzo alla natura incontaminata ha offerto non solo l’opportunità di fare sana attività fisica, ma anche di riflettere sull’importanza di un trasporto sostenibile.
Questa esperienza ha dimostrato che la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto ecologico, ma anche un modo per connettersi con l’ambiente circostante, permettendo di rallentare e osservare meglio la natura che ci circonda.
La giornata non è stata solo avventura, ma anche una preziosa occasione di apprendimento scientifico. Durante il laboratorio di analisi biologica delle acque, gli studenti hanno potuto sperimentare in prima persona come si valuta la qualità di un corso d’acqua attraverso l’uso del Metodo IBE (Indice Biotico Esteso). Questo metodo, basato sull’analisi delle larve di insetti presenti nell’acqua, permette di stabilire lo stato di salute del fiume. In particolare, gli studenti hanno appreso che la presenza di plecotteri, insetti molto sensibili all’inquinamento, indica acqua pulita, mentre l’assenza di queste specie segnala possibili problemi ambientali.
Durante la lezione, sono stati osservati alcuni insetti (come api, vespe e larve) e piante (come l’ortica) al microscopio per mostrare i dettagli delle loro strutture. Sono stati inoltre illustrati i dettagli delle ali delle farfalle, mostrando come queste appaiano colorate grazie a piccole squame presenti sulla loro superficie.
Gli studenti hanno potuto toccare con mano ciò che significa fare scienza sul campo, apprendendo tecniche e metodi che vanno oltre la teoria studiata in classe.
L’ultima tappa dell’escursione ha portato gli studenti a visitare la chiesa di San Pietro ad Oratorium, un gioiello storico risalente all’VIII secolo, fondato dal re longobardo Desiderio. La chiesa, costruita sui resti di un tempio pagano, conserva elementi architettonici romanici e gotici, offrendo un affascinante viaggio nel tempo. Tra le sue particolarità spicca il quadrato magico di Rotas, un enigma palindromo che può essere letto in tutte le direzioni. Questo misterioso simbolo ha suscitato grande curiosità tra i ragazzi, che si sono cimentati nel cercare di comprenderne il significato.
Hanno anche ammirato i capitelli scolpiti, le antiche navate e il ciborio, che raccontano l’evoluzione artistica della chiesa. La visita ha permesso loro di vedere come arte, storia e fede si intreccino, rendendo la chiesa un simbolo di identità e memoria del territorio abruzzese.
Al termine della giornata, i ragazzi sono tornati a casa stanchi, ma entusiasti. Questa escursione ha offerto loro non solo un’immersione nella natura e nella storia, ma anche una serie di lezioni preziose che non si imparano solo sui libri: la bellezza della scoperta, l’importanza della conservazione ambientale e il piacere di vivere il territorio in modo attivo e consapevole.
Le Giornate del Pianeta Terra si confermano quindi un evento fondamentale per i giovani, una finestra aperta su un mondo ricco di meraviglie da esplorare e proteggere. Grazie a esperienze come queste, gli studenti non solo acquisiscono nuove conoscenze, ma imparano a sviluppare un legame profondo con l’ambiente che li circonda, capendo l’importanza di rispettarlo e preservarlo per le generazioni future.
Giulia Piccirilli