LA MADRINA DEL PUNK, VIVIENNE WESTWOOD
Innovazione, spirito ribelle e attivismo. Sono queste le tre parole che definiscono alla perfezione la grande icona di stile, Vivienne Westwood. Stilista da sempre all’avanguardia e ideatrice dello stile punk, che con la sua creatività è stata capace di cambiare il modo di vestire del mondo intero. I suoi abiti si ispirano particolarmente alla storia, come vedremo all’interno di sfilate ispirate allo stile dei pirati, all’epoca vittoriana o alla nobiltà francese di Maria Antonietta e vengono utilizzati per mandare messaggi riguardanti tematiche sociali e politiche.
Vivienne Isabel Swire nasce l’8 aprile 1941 a Tintwistle, un piccolo villaggio in Inghilterra. Nel 1958 con la famiglia si trasferisce a Londra, dove studia oreficeria e moda alla Harrow School of Art. Abbandonata l’università, trova lavoro e studia per diventare insegnante, ma nello stesso periodo crea dei gioielli, che poi vende sulle bancarelle di Portobello Road.
Nel 1962, incontra Derek Westwood, lo sposa a 22 anni e, per l’occasione, disegna il suo abito da sposa.
Hanno un figlio insieme, Benjamin, ma presto Vivienne si accorge di non essere tagliata per la vita di moglie e mamma.La svolta all’interno della sua vita e nel modo della moda avviene con l’inizio della relazione con Malcolm McLaren, destinato a diventare manager del gruppo punk “Sex Pistols”. Vivienne decide di lasciare la sua famiglia e il suo lavoro da insegnante per realizzare il suo sogno di stilista insieme al suo nuovo compagno.
Nel 1971 apre con lui una boutique in uno dei quartieri di Chelsea, dove espone i suoi primi lavori come stilista, tra questi le iconiche t-shirt dei sex pistols. Il negozio, cambia nome a seconda della collezione del momento, il primo nome che gli è stato dato è “Let It Rock”, l’ultimo “Sex” nel 1974 .
Dieci anni dopo lancia la sua prima collezione, chiamata “Pirates”, una collezione innovativa caratterizzata dalla valorizzazione della silhouette, utilizzando crinolina, imbottiture, tacchi vertiginosi e corsetti che modellano il corpo e accentuano fianchi. Gli abiti sono romantici, unisex e colorati che rimandano un immaginario di banditi, dandy e bucanieri.Più avanti debutta sulle passerelle di Parigi con la collezione “Buffalo”, dalla quale ottiene grande successo uscendo su tutti i giornali. In questa collezione la stilista inserisce elementi rock e punk e trae ispirazione dalla moda storica, rielaborandola secondo la sua moderna e personale visione: anche il trucco delle modelle in passerella segue la passione della Westwood per la storia, spesso le modelle hanno capelli raccolti in boccoli, gote rosa e labbra colorate.
Dopo la separazione professionale e personale da McLaren, Westwood continua a dominare le passerelle e il mondo della moda. Dopo il successo dei modelli punk, nel 1982 crea la collezione “Savage”, tendente ad un’estetica più audace e provocatoria, esaltando il suo spirito ribelle. I look sono più tendenti al barocco, ottenuti con tessuti ricchi e stampe vivaci; questi si ispirano anche alla cultura africana riportando alcuni elementi tribali. Dopo qualche anno comincia a distaccarsi dallo stile punk e inizia la sua parodia dell’alta borghesia.
Nel 1989 la stilista insegna Fashion Design alla Vienna School of Applied Art. Lì incontra lo studente
austriaco Andreas Kronthaler che in breve tempo diventa suo marito e partner negli affari. Insieme a lei assume la direzione artistica del marchio, revisionano ogni capo insieme e rimangono uniti fino alla morte di Vivienne, il 29 dicembre 2022 all’età di 81 anni.Westwood è insignita dell’ OBE (Order of the British Empire) nel 1992, per il suo contributo alla moda britannica, e per non smentire il suo carattere ribelle, decide di ritirare l’onorificenza dalla regina presentandosi senza indossare biancheria intima.
Con la collezione “Anglomania” del 1993-1994 unisce lo stile mascolino allo stile tradizionale inglese con l’uso di mini kilt, tartan scozzese, abiti e tweed. La collezione causa scandalo usando la lingerie come abbigliamento esterno, con i reggiseni portati sopra gli abiti ed è ricordata per il famoso capitombolo della top model Naomi Campbell che inciampa a causa dei tacchi vertiginosissimi.
Dall’inizio del nuovo millennio, Westwood ha costruito un marchio di moda estremamente popolare, con negozi in tutto il mondo che comprendevano maglieria, accessori e linee di profumi.
La stilista ha sempre unito alla moda l’impegno sociale e politico usando i suoi modelli per mandare messaggi riguardanti principalmente il cambiamento climatico, le libertà civili e disarmo nucleare. Nel settembre 2005 Vivienne Westwood decide di dare il suo pieno appoggio al movimento per la difesa dei diritti civili Liberty creando delle t-shirt da collezione che recano lo slogan: “I’m not a terrorist, please don’t arrest me” (non sono un terrorista, per favore non arrestarmi). In questo periodo, inoltre, alcune sue collezioni utilizzano titoli come “Propaganda”, “Active Resistance”. Nel 2014 si rasa la testa, come forma di protesta silenziosa contro il cambiamento climatico.
Spesso le creazioni di Vivienne Westwood sono state usate per i costumi di produzioni cinematografiche, televisive e videoclip, un esempio è l’abito da sposa che Carrie Bradshaw indossa nel film del 2008 diretto da Michael Patrick King, “Sex and the City”.Alice D’Alessio