Mattinata di grandi emozioni alla Guarano. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, presso la nostra scuola, è stato presentato il volume di Maria Cristina Salvio “La tenacia dei colori vivaci”. Protagonista di questa drammatica storia di violenza domestica è Daniela, la cui vita si tinge di colori. A partire dal bianco del suo matrimonio con Luca, passando per il grigio di un rapporto che comincia ad imprigionarla ed isolarla, affondando nel fango delle violenze domestiche che raggiungono il culmine nel nero di un delirio che avrebbe portato suo marito ad ucciderla. Ma sulla sua strada, che appare segnata da un tragico epilogo, Daniela incontra degli “angeli” che le stanno vicino e che la convincono a riappropriarsi della propria vita. Comincia da quel momento per lei un nuovo percorso di riabilitazione fatto di simbolici colori vivaci. Trova così la forza di affrontare il capitolo più difficile della sua vita: la denuncia di suo marito. Una ripartenza a tinte rosse: “il rosso della determinazione dopo la sottomissione, il rosso della risoluzione, della decisione, era la passione che si era risvegliata, perché aggrappata alla vita.”
Ai ragazzi che le hanno posto diverse domande, l’autrice ha risposto mettendo in evidenza la necessità di denunciare, di non sentirsi mai sbagliate. E a chi incuriosito le ha chiesto cosa abbia ispirato il suo romanzo, Maria Cristina Salvio non ha esitato a chiarire che, anche se non in maniera diretta, ha vissuto un’esperienza di violenza domestica.
Ospiti della manifestazione Gabriella Notorio, sociologa, criminologa e presidente dello sportello antiviolenza “Le Porte di Frida”, che ha illustrato ai ragazzi e ai tanti genitori che affollavano il teatro la loro attività di volontariato. Tantissime le donne vittime di violenza domestica che si rivolgono a loro in cerca di aiuto. Le volontarie dello sportello, disponibili 24 ore su 24, offrono loro supporto psicologico e legale.
Gabriella Notorio ha invitato le ragazze a non sentirsi mai colpevoli nei confronti di uomini che cercano di manipolarle, fino ad arrivare ad annientarle sia fisicamente che psicologicamente.
Quando poi ha preso la parola Elena, raccontando la sua storia, il pubblico in sala è ammutolito, rimanendo attonito e sbigottito ascoltando la sua testimonianza. “Ho visto la morte diverse volte”: una frase forte che ha fatto commuovere tutti i presenti. Ma Elena ha avuto il coraggio di denunciare il suo carnefice e oggi può guardare con ritrovato ottimismo al suo futuro. Le cicatrici nel cuore resteranno, saranno difficili da rimarginare, ma quello che conta è l’essere riusciti a riappropriarsi della propria vita. E questo è stato possibile grazie all’aiuto delle volontarie dello sportello antiviolenza. La sua storia del resto non è molto dissimile da quella di Daniela, la protagonista del romanzo di Maria Cristina Salvio. Entrambe finite nel fango, ma capaci di rialzarsi e intravedere il verde della speranza nella loro vita. Entrambe nei momenti di disperazione hanno trovato un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi.
Ad aprire i lavori della manifestazione la Dirigente Scolastica, la dr.ssa Gina Buglione, che ha voluto porre l’accento sulla tendenza all’emulazione che ormai porta molti giovanissimi a seguire le orme di molti uomini che, accecati dalla gelosia, ritengono le donne una loro “proprietà”, “intoccabile” ed inavvicinabile da chiunque altro.
Presente in sala anche il comandante della locale stazione dei carabinieri, il tenente Sberna, che ha voluto far sentire la vicinanza delle forze dell’ordine, in una giornata come questa, per quella che è ormai divenuta una piaga sociale.
Puntuale come sempre anche la presenza dell’A.GE (Associazione Genitori Italiani. A rappresentarla questa mattina Manuela del Frate, che, tra le altre cose, ha messo in evidenza le spaventose cifre in continua escalation di crimini domestici.
La manifestazione è stata condita da varie performance artistiche.
Il coro inclusivo si è esibito nei brani: “Donna” di Mia Martini, “Che idea” di Pino D’Angiò. Il corpo di ballo ha presentato Experience” di Ludovico Einaudi e ha poi danzato sulle note di “Quale amore” di Flo, accompagnato dalle note del coro.
Ad arricchire il programma della giornata, le rappresentazioni di alcune classi che hanno inscenato un famoso monologo della Littizzetto, letto citazioni di alcuni capitoli del libro, e sfilato citando diversi casi di donne vittime di femminicidio.
Insomma una giornata in cui la nostra scuola ha voluto gridare con forza il proprio NO alla violenza sulle donne. E lo ha fatto con le uniche armi possibili… quelle della cultura.