di Anna Moscatelli e Tommaso Agostini, 4B
Il 19 novembre presso il Palazzo Ducale, la Asl3 ha proposto un incontro riguardo alla spiritualità, alla consapevolezza e alla gentilezza, elementi fondamentali per il raggiungimento di uno stile di vita etico e libero. All’incontro ha partecipato con un intervento illuminante sulle Near Death Experiences Enrico Facco, docente di Anestesiologia e Neurologia presso l’Università degli Studi di Padova.
Qual è il nesso con il tema del convegno? Come spiega il professor Facco le NDE sono esperienze con forte potere trasformativo e implicazioni esistenziali importanti: chi le ha vissute generalmente applica cambiamenti profondi alla propria concezione dell’esistenza, supera la paura della morte e coltiva maggiormente la propria spiritualità.
Il professore è una delle voci più rilevanti a livello internazionale in questo campo insieme a nomi come Bruce Greyson e Sam Parnia che negli ultimi anni hanno guidato un progetto proprio sulle esperienze vissute in condizioni critiche cerebrali associate a perdita di coscienza, coinvolgendo più di 25 ospedali.
Il professore ci ha introdotto ai fenomeni di pre-morte, che negli ultimi anni sono stati oggetto di numerosi studi specialistici, pubblicati anche su riviste scientifiche internazionali come Lancet.
Le cosiddette NDE o esperienze pre-morte sono fenomeni che si verificano in prossimità della morte in seguito a una perdita di coscienza. Sono episodi testimoniati da persone che hanno ripreso le funzioni vitali dopo un periodo di coma o dopo essere state dichiarate clinicamente morte.
Le NDE sono state studiate attraverso le testimonianze di centinaia di soggetti: dall’analisi di diversi casi si è notata la presenza di numerosi elementi in comune.
Innanzitutto la maggior parte di esperienze pre-morte avviene in seguito a arresti cardiaci o durante un tentativo di suicidio. Ci sono poi diversi passaggi che le caratterizzano: hanno inizio quando un paziente raggiunge il livello massimo di sofferenza fisica; il soggetto ha la sensazione di elevarsi e di distaccarsi dal proprio corpo. Successivamente è comune la visione di un tunnel buio che presenta alla fine una luce che diventa sempre più luminosa. Questa luce viene descritta dai pazienti come una entità viva con cui entrano in dialogo. Avviene poi una sorta di rapidissimo riepilogo delle vicende più importanti della propria vita, che sembrano scorrere velocemente.
Un elemento sicuramente notevole è la lucidità dei pazienti nel racconto di queste esperienze: tutti ricordano dettagli incredibili anche a distanza di anni e descrivono l’esperienza con una precisione eccezionale. È infine incredibilmente comune la visione di familiari defunti che accolgono il soggetto morente e lo rassicurano. Queste esperienze sono relativamente frequenti in pazienti in prossimità della morte ma non si è ancora giunti alla scoperta definitiva della loro causa.
Finora le interpretazioni scientifiche, che sono esclusivamente ipotesi, si riconnettono a un’alterazione organica transitoria del cervello. Tuttavia per il professor Facco numerose di queste ipotesi possono risultare poco verosimili.
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