• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Incontro con Giordano Bruschi, in ricordo di Ezio Lucarno e Piero Pinetti

Incontro con Giordano Bruschi, in ricordo di Ezio Lucarno e Piero Pinetti

Venerdì scorso abbiamo incontrato online con Giordano Bruschi che ci ha raccontato di due grandi persone: Ezio Lucarno e Piero Pinetti. Vorrei soffermarmi a raccontare la storia di quest’ultimo.

PIERO PINETTI



Piero Pinetti era nato il 3 dicembre 1924 a Genova. Era un operaio che lavorava presso l’Ansaldo di Sampierdarena e aveva aderito al Partito Comunista clandestino.

Dopo l’8 settembre, entrato nella Resistenza, il giovane ragazzo diventò uno dei patrioti più attivi della 175° brigata Garibaldi SAP. Nell’agosto del 1944 fu nominato vice-capitano con il nome di battaglia Boris.

L’11 gennaio del 1945 fu arrestato e portato al carcere di Marassi. Dopo neanche due settimane venne processato dal Tribunale Militare Straordinario della RSI e fu condannato a morte: un plotone di Brigate Nere lo fucilò con altri 5 partigiani sotto il ponte del Forte Castellaccio.

Prima di morire, Piero Pinetti chiese di riposarsi su una sedia e chiese un pezzo di carta e una penna: scrisse una lettera a sua madre.

In questa lettera, Pinetti si scusò con sua madre e le chiese di perdonarlo; le disse che, nonostante tutto, non aveva mai cessato di amarla e di ricordare quello che lei aveva fatto per lui. Piero le chiese di non abbattersi e di non far sciocchezze dopo la sua morte.

Dopo averci raccontato di queste due grandi persone, la nostra classe ha fatto delle domande a Giordano Bruschi e la frase che mi è piaciuta di più è stata quando gli hanno chiesto il motivo della scelta del nome di battaglia: Giotto.

Mi ha fatto davvero piacere vedere e ascoltare Giordano e soprattutto mi è piaciuta la lezione in sè. 

Prima mi sono soffermata su una storia, ma anche l’altra è stata molto toccante, soprattutto per il fatto che il povero ragazzo, Ezio Lucarno, ha avuto il coraggio di andare a sacrificarsi per gli altri.
Per ricordarlo, la via della nostra scuola porta il suo nome.  

Riflettendo su Piero Pinetti, vorrei aggiungere che era una grande persona e la cosa che mi ha colpito maggiormente è stata la lettera dedicata a sua madre: il suo ultimo pensiero è stato quello del dolore che avrebbe causato ai suoi genitori per la sua morte.

Questa giornata mi ha arricchito più di quanto lo fossi prima.

Maya Nicora

Il nostro incontro con il partigiano Giotto 

Classe 2G SMS D’Azeglio
IC Molassana e Prato – Genova