La vita sulla Terra esiste grazie alla combinazione di tre fattori: la giusta distanza dal Sole, la composizione chimica dell’atmosfera e la presenza del ciclo dell’acqua.
L’atmosfera, in particolare, assicura al nostro pianeta un clima adatto alla vita grazie al cosiddetto effetto serra naturale. Quando i raggi solari raggiungono la superficie terrestre, vengono solo in parte assorbiti e in parte vengono riflessi verso lo spazio. È proprio l’atmosfera, con i suoi gas a effetto serra (CO2, metano, vapore acqueo ecc.), che li reindirizza verso la Terra.
Se è un fenomeno così vantaggioso perché oggi siamo tanto preoccupati? Cosa vuole dire che è in corso il surriscaldamento del pianeta?
Cambiamenti climatici ci sono sempre stati, nella storia del Pianeta. Il riscaldamento climatico a cui assistiamo da circa 150 anni, però, è anomalo perché innescato dall’uomo e dalle sue attività. Ciò sta portando negli ultimi anni a eventi atmosferici devastanti. Si chiama effetto serra antropico e si aggiunge all’effetto serra naturale. Con la rivoluzione industriale, infatti, l’uomo ha improvvisamente rovesciato in atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra portando la quantità di CO2 presente in atmosfera al doppio rispetto ai minimi degli ultimi 700 mila anni.
A provocare più danni è soprattutto il consumo di carbone, petrolio e gas, che rappresentano la maggior parte delle emissioni di gas serra.
Anche l’abbattimento delle foreste provoca danni consistenti: gli alberi aiutano a regolare il clima assorbendo l’anidride carbonica dall’atmosfera, se vengono abbattuti l’effetto benefico si perde e il carbonio immagazzinato negli alberi viene rilasciato nell’atmosfera, accentuando all’effetto serra. Inoltre l’aumento degli allevamenti intensivi di bestiame e l’uso di fertilizzanti contenenti azoto contribuiscono ad aumentare le emissioni di gas a effetto serra.
I principali gas dell’effetto serra sono:
diossido di carbonio (anidride carbonica). La CO2 è prodotta naturalmente dagli animali durante la respirazione e attraverso la scomposizione della biomassa. Inoltre, può entrare nell’atmosfera attraverso la combustione di combustibili fossili e reazioni chimiche. Durante la fotosintesi, il processo che converte la luce solare in energia, le piante la sottraggono all’atmosfera. Pertanto, le foreste svolgono un ruolo importante nel sequestro del carbonio.
Ossido nitroso. Questo gas viene prodotto a seguito dell’azione microbica nel suolo, dell’uso di fertilizzanti contenenti azoto, della combustione del legno e della produzione chimica. Viene emesso nelle attività agricole e industriali, nonché nell’uso del suolo, nella combustione di combustibili fossili e rifiuti solidi e nel trattamento delle acque reflue.
Idrofluorocarburi. Rappresentano circa il 90% delle emissioni di gas fluorurati e l’UE sta lavorando per eliminarli gradualmente entro il 2050. Sono utilizzati principalmente per assorbire il calore in frigoriferi, congelatori, condizionatori d’aria e pompe di calore, nonché spray per l’asma e aerosol tecnici, agenti schiumogeni e negli estintori.
Perfluorocarburi. Sono composti artificiali comunemente usati nei processi di produzione industriale.
Solo tenendo a bada questi gas possiamo ridurre l’effetto serra. Per capire come possiamo riassumere il tutto in 3 parole chiave: RIDUZIONE. Ridurre temperature, mangiare meno carne, ridurre l’uso delle macchine; EFFICIENZA. Ottimizzare efficienze dei macchinari, delle attività, come motori più performanti, intensificare l’utilizzo dei mezzi pubblici, isolare gli edifici, migliorare le rese agricole; SOSTITUZIONE. Sostituire le fonti di energia, sostituire caldaie di vecchia generazione con pompe di calore, spingere verso la mobilità elettrica, vegetarianismo, acquistare prodotti di seconda mano.
La cosa certa è che il cambiamento climatico ci riguarda da vicino per cui ogni azione conta, ogni momento conta, ogni decimo di grado conta!
Clarissa D’Aloisio