Nel mare ci sono i coccodrilli è un libro scritto da Fabio Geda, pubblicato nel 2010. È una storia che racconta il viaggio di un giovane afghano, Enaiatollah Akbari, in fuga dalla sua terra devastata dalla guerra. L’autore ha trasformato il racconto della vita di Enaiatollah in un romanzo che unisce il genere autobiografico e il racconto, portando alla luce una testimonianza forte e commovente.
Il libro parla di Enaiatollah che, all’età di dieci anni, è costretto a fuggire dal suo villaggio in Afghanistan a causa dei conflitti e delle violenze. Sospinto da una speranza di salvezza, intraprende un viaggio epico che lo porta prima in Iran, poi in Turchia, attraversando il deserto, la Grecia e l’Italia affrontando enormi difficoltà. Enaiatollah è costretto a crescere rapidamente e a fare affidamento solo su se stesso, attraversa paesi e culture con il sogno di una vita migliore.
Il titolo del libro, Nel mare ci sono i coccodrilli, è una metafora del pericolo e dell’incertezza che il protagonista incontra durante il suo viaggio. La storia è un atto di resistenza e speranza, in cui un ragazzo si batte per la propria dignità e per il diritto di una vita migliore.
Il libro è scritto come se fosse Enaiatollah a raccontare la sua storia direttamente all’autore, creando una sensazione di intimità e autenticità. Il linguaggio è semplice, ma molto potente nel descrivere le difficoltà e le emozioni di un ragazzo che, pur nella sua sofferenza, mantiene viva la speranza. Nonostante il tono possa sembrare a tratti distaccato, la sua capacità di parlare senza drammatizzazione rende il racconto ancora più realistico.
La struttura del libro, a capitoli brevi, contribuisce a mantenere un ritmo veloce che tiene alta l’attenzione del lettore.
Secondo me vale la pena leggere questo libro, dopo averlo terminato lascia un segno profondo, poiché fa riflettere sulla condizione dei rifugiati, sulla crudeltà delle guerre, ma anche sulla forza della volontà di sopravvivere e sulla capacità dell’essere umano di non arrendersi di fronte a difficoltà enormi. Un altro obiettivo dell’autore è sicuramente quello di rappresentare, con la storia di Enaiatollah, il viaggio di milioni di persone che cercano di ricostruire la propria vita lontano da conflitti e miseria.
Giada Gizzi