Le donne costituiscono un quarto dei parlamentari negli Stati Uniti. Nonostante i progressi, il divario di genere mostra che le donne si trovano di fronte a ostacoli che impediscono loro di ricoprire titoli politici a livello federale.
Le quote rosa si sono dimostrate una politica top-down utile per ridurre il divario di genere, ma non c’è consenso sulla possibilità che l’attivismo femminista bottom-up possa aiutare a ridurre il divario di genere nella rappresentazione politica.
Cosa sono le quote rosa?
Sono dei provvedimenti adottati dai consigli di amministrazione e nelle sedi istituzionali allo scopo di introdurre obbligatoriamente una certa percentuale di persone di un dato genere. Il fine delle quote è quello di sanare uno squilibrio di genere.
La Francia è stata il primo Paese al mondo ad adottare le quote di genere ma esistono anche in Spagna, Belgio, Portogallo, Italia, Grecia e Slovenia.
Il 21 gennaio 2017 quattro milioni di persone in tutto il mondo hanno partecipato alla Women’s March, la manifestazione contro l’inizio del mandato presidenziale di Donald Trump. La maggior parte delle manifestanti erano donne altamente educate che si identificavano come democratiche.
Il movimento della marcia è nato online, con un semplice messaggio postato su facebook che è diventato virale dando vita alla manifestazione più grande della storia statunitense. La manifestazione è stata un urlo di dissenso contro tutte le politiche proposte da Trump durante la sua campagna elettorale.
La marcia americana potrebbe aver segnato un punto di rottura per quanto riguarda l’accettazione sociale delle donne come leader politici e la loro volontà di partecipare ai processi decisionali istituzionali.
Valentina Pasquali