Il punto cruciale di Bukowski

Il punto cruciale è una poesia di Charles Bukowski che si trova nella raccolta  L’amore è un cane che viene dall’Inferno.
Bukowski, scrittore del Novecento, descrive il mondo con ironia e disperazione, pieno di vagabondi, dove lui stesso è tra i più persi. Dipinge gli uomini come se fossero unicamente carne che copre ossa; dentro questo involucro viene inserita una mente e, se si è fortunati, un’anima, che porta l’essere umano alla ricerca del giusto, dell’introvabile.
Gli uomini non riescono nella disperata intenzione di un equilibrio ma stazionano in un limbo  troppo grasso o troppo magro, risate o lacrime, chi odia o chi ama dice Bukowski ponendoci davanti a una serie di ossimori, come se l’uomo non avesse altra scelta o non fosse in grado di prenderla.
Secondo l’autore c’è una grande solitudine al mondo, visibile nella quotidianità, la gente è stanca e gli uomini non si trattano bene tra loro.
Abbiamo paura, paura di non soddisfare le aspettative che fin da piccoli ci vengono imposte, ci sono uomini che soffrono senza che nessuno parli loro, in solitudine; è come se la gente non riuscisse a star bene insieme, ma di sicuro dev’esserci un modo per convivere e per far si che siano in grado di trattarsi meglio.
Per l’autore gli uomini non hanno riguardi nei confronti degli altri e forse, malgrado lo neghino, sono tutti molto soli.
L’uomo sceglie gli estremi o il nulla, per sentirsi definito da qualcosa.
Il pensiero di Bukowski è forse pessimista, ma confida nel fatto che ci sia un modo per far sì che l’intera umanità conviva bene con se stessa.
In un altra poesia, della stessa raccolta, afferma infatti se hai la capacità di amare, ama innanzi tutto te stesso , forse potrebbe essere questo il modo per far sì che l’umanità si apprezzi, ovvero partire dall’uno per poi raggiungere il prossimo.

 

Silvana Miulli