Natale con Luigi

È il 23 dicembre, a Borgosesia, e tutti, nella cittadina, stanno organizzando feste, cene e ogni tipo di altre attività tipiche del periodo di Natale. Ma soffermiamoci su una persona in particolare: un senzatetto di nome Luigi…

Luigi passava le sue giornate a suonare la fisarmonica accompagnato da Balena, il suo chihuahua, che gli teneva compagnia. E fino a qua sono stata una classicona a scrivere, presentandovi Luigi come un tipo tranquillo tranquillo, con il suo bel cane e la sua fisarmonica. Ora, però, la vostra opinione di Luigi cambierà completamente. 

Tanto per cominciare, quando i volontari della Pro Loco tentavano di montare le luci, Luigi scuoteva loro la scala, così quei poveri diavoli cascavano nella neve, battendo i fondoschiena e bagnandosi completamente i pantaloni. E già per questo, non è che Luigi fosse particolarmente apprezzato dal Comune di Borgosesia. 

Un altro fatto per cui era visto male da molti, era che faceva il filo a Franca, una ventenne bionda e boccolosa, con gli occhi azzurri e i tratti fini. Così, tutto quello che Luigi guadagnava, lo spendeva per mangiare o per farle doni di questo del genere: maglioni, nel periodo di Natale (finora, aveva regalato maglioni con una renna, maglioni con due renne, maglioni con tre renne e così via…); nel periodo di Carnevale le regalava cose come maschere e, in allegato, un cesto di arance, come vuole la tradizione del Carnevale d’Ivrea, mentre alla festa dei santi Pietro e Paolo, la festa dei santi patroni di Borgosesia, le regalava dei rosari, per incentivarla a  pregare.

L’unico problema era che Franca, anche se lusingata da tutti questi doni, non ricambiava il suo amore, così, un giorno, proprio alla va Vigilia di Natale, quando Luigi era venuto per regalarle un nuovo maglione, stavolta con cinque renne, Franca gli disse che lei era troppo giovane, anche perché lei aveva vent’anni e lui trentacinque. Insomma, non ricambiava il suo amore. 

Così, Luigi se ne andò via, con il cuore spezzato e il maglione con le renne ancora in mano. Si sedette al suo solito posto, in piazza, assieme a Balena, e cominciò a mangiarsi le ultime cose che gli rimanevano nella Borsa della Sopravvivenza. Guardò la Chiesa e cominciò a pregare. Pregava e sperava, il povero Luigi. Si disse, o meglio, disse al Signore, che la sua vita non sarebbe andata avanti senza qualcuno da amare. 

Proprio in quel momento, cadde dal cielo un piccione, che probabilmente si era ferito. Così Luigi capì subito quello che doveva fare: medicò il piccione, che volle chiamare Piccione, e lui, in cambio, lo portò da Maria, una trentacinquenne – proprio l’età giusta per Luigi! – che si era appena separata dal marito. Maria e Luigi si sposarono e vissero sempre con Balena e Piccione. 

Margherita Oldrini

Scuola secondaria di primo grado Salvemini