“Il mio gatto mi detesta” di Federica Bosco

Per fare in modo che si occupasse solamente di me declinai tutte le richieste d’amicizia maschili che riceveva su Facebook”.

Così disse Sir Thomas Bosco, un grazioso Maine Coon arancione a cui era stata affidata un’umana, una certa Federica Bosco che definisce così: una donna di quarantanove anni, zitella, ipocondriaca, non tanto intelligente, poco atletica, tranne quando lui sale sulle tende, il cui lavoro consiste nel premere tasti a caso sulla tastiera, definendolo “scrivere libri”, ma finché basta per pagare l’affitto e comprargli le scatolette di tonno “Skip Jack” a lui va più che bene.

Addestrarla è stato difficile perché, parliamoci chiaro, sono i gatti ad addestrare i loro umani e non il contrario; a questi felini basterebbe solamente un pollice opponibile per dominare il mondo, facendo rapidamente estinguere la razza umana.

L’umana faceva molte cose che, agli occhi di Sir Thomas apparivano strane, come per esempio appendere delle palle su un albero in casa intorno a dicembre, rubargli la cacca dalla lettiera o non farlo sedere sul fornello acceso.

Thomas non capiva neanche perché dovesse traslocare così tante volte, soprattutto in estate per “andare in vacanza”; tra Milano, Firenze, Roma, Vallombrosa, un tempio buddhista e l’isola d’Elba, questo gatto ha girato ogni luogo immaginabile, venendo accolto con urletti carini e la solita frase “Oddio ma è bellissimo! sembra una lince, posso fargli una foto?”.

Sir Thomas era un gatto esigente che ogni giorno doveva poter compiere la propria routine, che comprendeva: rigorosa sveglia alle 5:40 con passeggiatina e bisognini alle prime luci dell’alba, tutti i pasti sempre prima dell’umana, giochi vari come nascondino, il pennacchio, vola vola e alla sera fissare un punto nel vuoto; se l’umana osava intralciare la routine, alla lunga, Thomas avrebbe fatto la pipì appena affianco alla lettiera o qualche diabolico dispetto del genere.

Pensavate fosse meno impegnativo! infatti Thomas non è un gatto, è un Maine Coon.

Inoltre, per dispetto, né le faceva le fusa, né le dimostrava tanto affetto, cosa che ovviamente faceva con la vicina carina e la cat-sitter.

In questo diario scritto proprio da questo peloso birichino, vengono narrate le improponibili vicende di una gattara e il suo Maine Coon, tra vaschette di gelato, altri gatti squinternati, imprese edili peruviane inefficienti e incompetenti, pulizie dei denti felini, inutili visite dal veterinario, serpenti, volatili incapaci e altre storie che vi risparmio se non volete letteralmente esplodere di risate.

Ho gradito molto la comicità esilarante di questo simpatico gatto e del suo curioso modo di vedere il mondo.

E’ stata molto tenera la scena in cui Thomas scrive al suo diario cosa succede quando i gatti terminano la loro esistenza terrestre: non ci abbandonano davvero, ma vegliano su di noi dandoci qualche segnale della loro presenza, come per esempio il suono delle unghie sul pavimento; per poi aspettarci all’inizio dell’arcobaleno, per percorrerlo insieme una volta che li avremmo raggiunti e andare in un mondo migliore per saltellare felici insieme. 

Ho anche trovato commovente e gratificante il finale in cui Sir Thomas doveva scegliere se rinnovare il contratto con la sua umana o se sostituirla scrivendo i pro ed i contro sulla sabbietta della lettiera, comprendendo finalmente i sacrifici e l’interminabile affetto della sua umana.

Oltre alla comicità questo libro insegna e dimostra come gli animali domestici, in particolare i gatti, possono influenzare o anche cambiare la nostra vita migliorandola con la loro confortevole compagnia, i loro teneri miagolii, aumentando anche il buon umore, entrando poi a far parte della famiglia.

Vi consiglio molto vivamente questo capolavoro, firmato Federica Bosco, se volete passare intere giornate a ridere, se amate i gatti o se volete immedesimarvi nell’umana o nell’ironico e ilare animale da lei servito e riverito, che vi ricordo non essere un gatto, ma un morbido, folto e supremo Maine Coon.

Giulio Guzzi Sirianni

Classe 2G SMS D’Azeglio

IC Molassana e Prato – Genova