Il 22 novembre 2024 è uscito il nuovo album di Nayt, Lettera Q, album che permette di entrare introspettivamente nella coscienza dell’autore e che conduce in un viaggio emotivo in cui possiamo rivederci.
Nella quarta traccia Di abbattere le mura(18 donne) , si rivolge all’ascoltatore che ha tutto il tempo di abbattere le mura, superare gli ostacoli e ritrovarsi, ma non si tratta solo di questo, Nayt cita 18 donne forti, che le mura, forse, le hanno abbattute.
Nomina Maria Lai, artista ricordata per le sue opere tessili, i fili che collegano; Ilaria Cucchi che ha lottato dopo l’ingiusta perdita del fratello, morto a causa di chi dovrebbe proteggerci; Liliana Segre che appena bambina ha dovuto attraversare l’inferno dell’olocausto, per la sola colpa di esser nata; Michela Murgia che con i suo libri, lottava contro il patriarcato, poiché la società è un problema di ciascuno di noi; Chiara Valerio e il suo impeto alla cultura; Margherita Hach prima donna a dirigere l’osservatorio astronomico di Trieste, astrofisica e attivista; Rosaria Costa che affronta con tenerezza la violenza a cui l’aveva sottoposta la morte del marito Vito Schifani, uomo della scorta di Falcone e Borsellino nella strage di Capaci; Alda Merini poetessa italiana che racconta la durezza della vita nei vecchi ospedali psichiatrici italiani; Paola Zukar manager di alcuni dei cantanti più influenti nell’hip hop italiano, come Fabri Fibra, Marracash e Madame; Maura Gancitano scrittrice e opinionista che tramite i suoi lavori avvicina l’Italia alla filosofia; la signora Anna, una donna “comune” che parlando con Nayt ha definito l’amore pari a una carezza con queste parole: Secondo lei che cos’è l’amore? é volersi bene, volersi bene, non, non nell’accoppiarsi, ma la pacca sulla spalla. Quanto mi manca mio marito.
Continua poi con Letizia Battaglia che combatté una guerra alla mafia e che fu la prima reporter a recarsi sul posto il 6 gennaio dell’80, quando avvenne l’omicidio di Piersanti Mattarella; Nancy Porsia e il coraggio che ha nel giornalismo sul fronte; Gessica Notaro diventata attivista dopo che nel 2017 fu sfregiata con l’acido da colui che era il suo fidanzato; Giulia Cecchetin che ha provato ad amare, ma la sua vita è stata spenta troppo presto.
Nayt inoltre cita sua madre con i suoi sacrifici e la nonna con i problemi affrontati con tre figli. Con questo pezzo Nayt dona una speranza: quella di abbattere le mura, poiché ne abbiamo il tempo.
Risuonano infine le parole della poetessa Mariangela Gualtieri: “ma tu non credere a chi dipinge l’umano come una bestia zoppa e questo mondo come una palla alla fine”.
Silvana Miulli