Come stiamo continuando a vedere da giorni, Los Angeles è in fiamme.
Tra il 7 e l’8 gennaio 2025, in California è scattato lo stato d’emergenza per violenti incendi che hanno bruciato circa 12.000 ettari, distrutto più di 10mila edifici. Le persone evacuate sono, ad oggi, circa 153mila, i morti 16 .
Il luogo più in attività è la zona di Pacific Palisades, dove le fiamme non sono ancora state domate. Gli incendi hanno iniziato a colpire anche l’ iconica città di Hollywood, avvicinandosi alla sua scritta e colpendo anche le case di molti VIP, come Paris Hilton.
Gli incendi attivi sono al momento cinque, tutti nella parte nord della città e due dei quali fuori controllo, mentre ne sono stati spenti tre, fra cui quello che aveva colpito il quartiere di Hollywood. Hanno raggiunto un’estensione di circa 150 chilometri quadrati, quasi quanto il territorio comunale di Milano.
Ma quali sono le cause di questi incendi indomabili?
Sicuramente la siccità. Prima che si sviluppassero gli incendi, a Los Angeles non pioveva in modo consistente da mesi. Questo ha creato un terreno estremamente arido e una vegetazione che da un lato era cresciuta grazie agli inverni precedenti, più piovosi, ma che dall’altro si era seccata nell’ultimo inverno in cui ha piovuto meno. A questo si sono aggiunti i Santa Ana, dei potenti venti secchi che arrivano dai deserti dell’entroterra e che abbassano ulteriormente l’umidità. Si sono poi aggiunti l’umidità e i venti di 90 km/h, che hanno fatto espandere le fiamme. L’ultimo grande problema è quello dell’acqua. Ci sono stati dei momenti in cui alcune squadre di vigili del fuoco hanno temporaneamente finito l’acqua in zone critiche come quelle del quartiere Pacific Palisades, colpito dall’incendio più grande e devastante. Altre squadre di vigili del fuco hanno avuto problemi di pressione bassa, che potrebbe essere stata causata dagli estesi problemi di elettricità provocati a loro volta dagli incendi.
Non possiamo fare altro che sperare il meglio per tutti i cittadini colpiti da questa immane sciagura.
Giulia De Simone