Martedì 14 gennaio 2025, diverse classi del Polo Liceale Mattioli si sono recate in piazza Rossetti per assistere ad alcune attività organizzate nell’ambito del Festival della Scienza Ad/ventura. Hanno seguito, in particolare, l’appuntamento dedicato all’ “evoluzione dei sistemi alimentari e cambiamento climatico” presso Sala Aldo Moro.
A presentare e relazionare l’argomento l’Assessore alle Politiche Giovanili e all’Istruzione, Paola Cianci, la Consulente e formatrice alimentazione sana e sostenibile, Nicoletta Radatta, la rappresentante del Gruppo di Acquisto Solidale GAS Vasto, Gabriella Galante Vasto.
La Radatta ha raccontato come lei e molte altre famiglie cercano di sviluppare uno stile di vita non inquinante sia riguardo l’ambiente, sia riguardo i cibi che potrebbero danneggiare la Terra tramite il modo in cui questi vengono prodotti. Ha inoltre evidenziato cosa questa associazione, la GAS Vasto, fa per aiutare l’ambiente, riportando l’esempio di come lei e altre famiglie hanno cercato di ridurre, all’interno delle scuole, la quantità di plastica utilizzata.
I GAS sono dei gruppi, senza scopo di lucro, nati per sostenere i piccoli fornitori locali, creare un canale diretto con loro e soprattutto con gli altri cittadini. Hanno l’obiettivo di favorire la produzione di alimenti sostenibili, tutelare l’ambiente e spingere le persone al consumo di cibi sani a chilometro zero. I GAS non si limitano soltanto ad occuparsi di spesa a chilometro zero, in molti casi organizzano anche iniziative e dibattiti in collaborazione con enti e scuole.
Sono state presentate delle slide su come i cibi che noi consumiamo al giorno d’oggi siano molto impattanti e dannosi per l’ambiente. Un esempio è quello dell’avocado, molto dannoso, dato che la produzione e il trasporto richiedono l’uso di sostanze che sono inquinanti da produrre e inoltre arrivano da noi con un mezzo, l’aereo, che inquina molto di più rispetto a un trasporto navale.
Da non sottovalutare anche gli alimenti come la carne e il pesce. In particolare, la produzione di carne rossa avviene tramite allevamenti intensivi. Infatti gli impatti di questi sono insostenibili, dall’enorme consumo di cereali destinati a diventare mangime per gli animali allevati, alla massiccia emissione di ammoniaca nell’aria. Questi impatti compromettono la qualità dell’aria e dell’acqua e anche la sicurezza alimentare delle persone. D’altronde bisogna considerare che è praticamente impossibile smettere di cibarsi di carne proveniente da allevamenti intensivi, dato che la metà della produzione di suini avviene tramite un allevamento intensivo così come un quarto della produzione di bovini.
Essendo molto complesso capire come trovare uno stop per l’inquinamento, è stata fatta una divisione in gruppi delle nostre classi e ci è stato chiesto di trovare delle alternative e dei metodi per evitare l’impatto sull’ambiente dei nostri stili di vita, o almeno fare in modo che questo sia molto minimo, ovviamente tramite delle modalità che possono essere fattibili e partire da ognuno di noi.
Sono state fatte diverse proposte, ad esempio quella di consumare degli alimenti di cui si è certi della provenienza o preferire di comprare cibi al mercato e non al supermercato garantendo la produzione locale.
Alla fine di questo incontro è rimasta viva l’idea di cercare di ridurre il più possibile quello che danneggia l’ambiente e che sappiamo essere un comportamento tossico, non idoneo. Dobbiamo essere consapevoli che quel tipo di comportamento, in futuro, può provocare degli scompensi in tutti noi.
Annalisa Lucarelli