Il 15 gennaio 2025, in occasione della 26esima edizione del Festival della Scienza Ad/ventura, alcune classi del Polo Liceale Mattioli di Vasto hanno preso parte ad una mostra artistica.
In Sala Bontempo, all’interno di Palazzo D’Avalos, i ragazzi hanno avuto l’occasione di ammirare le opere della pittrice Anna Torre, ma anche di conoscerne la storia.
Anna Torre, pittrice ed insegnante in pensione, nasce in Puglia e fin da piccola ha ben a mente quale sia la via principale con cui ama esprimersi e conoscere il mondo: l’arte, attraverso disegni, pittura e colori.
Grazie alla sua forte determinazione e al sostegno del padre, amante della musica e dell’arte, riesce a proseguire i suoi studi presso l’Accademia Delle Belle Arti a Bari. A 23 anni si sposa e si trasferisce, insieme al marito, a Vasto. Malinconica della sua terra natale, la ritroverà ammirando e dipingendo il mare, durante una delle sue solite passeggiate sulla Loggia Amblingh.
Durante queste passeggiate non è la sola a fermarsi per dipingere il paesaggio; in quel periodo, infatti, la Loggia è caratterizzata dalla presenza di molti pittori. Anna farà amicizia con Paola Bolognese, e le due inizieranno a dipingere dal vero.
Anna ama dipingere nature morte, ritratti, ispirandosi agli espressionisti, in particolar modo a Van Gogh. La sua passione però, viene interrotta dalla scelta di diventare madre, un’esperienza che la arricchirà e la porterà sulla strada dell’insegnamento.
Nel periodo del Covid, quando si è fermato tutto, mentre pranza, qualcosa la porta a riflettere; quel qualcosa saranno due mele, poggiate sul tavolo e illuminate dalla luce proveniente dalla finestra. Una scena di poco conto per molti, ma che in Anna smuove qualcosa; così, prende uno scottex e una penna stilografica, e cerca di riprodurre l’immagine. Vedendo riuscita questa sua piccola impresa, Anna riprende ad usare la “matita”, per poi passare al “pennello”; da questo episodio, appunto, deriva il titolo della mostra.
Le sue opere hanno suscitato in molti tranquillità, spensieratezza e meraviglia, in particolare negli studenti che hanno avuto la fortuna di averla come insegnante, portandola ancora nel cuore.
Alla fine della mostra, la professoressa ha lasciato gli studenti con un interrogativo:” Oggi che abbiamo la risorsa delle intelligenze artificiali, ha senso continuare a sporcarsi le mani disegnando e dipingendo? Se sì, perché? L’arte disegnata da noi ha ancora un valore?
Qualsiasi sia la risposta, sappiamo che, soltanto attraverso l’arte, possiamo evolverci e diventare quello che vogliamo, bisogna solo tenere gli occhi sulla bellezza del mondo, non quella dei filtri dei social, ma sulla vera bellezza, prestando attenzione a guardare tutte le cose che ci circondano perché la bellezza riesce a nascondersi anche dove pensiamo non esista.
Angelica Buccigrossi